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Giovedì 20 MARZO 2014
Bufera Agenas. Faletti (Sirm): "Dimissioni Bissoni creano imbarazzo"

Così il presidente della Società di radiologia medica ha commentato le dimissioni del presidente dell'Agenas dopo la mancata riconferma del Direttore generale Moirano. “Ci auguriamo che gli sforzi per migliorare le strutture ospedaliere pubbliche non vadano persi”.

“Apprendere notizie di questo tipo senza altre giustificazioni induce un notevole imbarazzo in chi, come nella società di cui sono attualmente Presidente, ha a lungo collaborato per trovare soluzioni che fossero comunque in linea con il tentativo di riorganizzare i percorsi diagnostico-terapeutici anche ai fini di un reale risparmio”. Questa l’esternazione di rammarico di Carlo Faletti, Presidente della Società italiana di radiologia medica e primario di radiologia al CTO di Torino, in merito alle dimissioni inaspettate e non accompagnate da giustificazione di Giovanni Bissoni, presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

La mancata riconferma di Fulvio Moirano a direttore generale dell’Agenas e le dimissioni del presidente Giovanni Bissoni potrebbero rappresentare, a detta di Faletti, la fine dei progressi raggiunti dall’Agenzia e che “hanno consentito di arrivare a una proposizione che, seppur limitata al settore dell’urgenza ed emergenza, rappresenta un punto fermo su cui costruire la nuova realtà delle struttureospedaliere pubbliche sia in termini costruttivi, che tecnologici e gestionali”.

Faletti in una nota ha precisato: “In particolare, la razionalizzazione delle attrezzature, del personale e dei percorsi diagnostici ha consentito di dare una risposta alle necessità dell’utenza. Mi auguro, pertanto, che tutti questi sforzi non vadano persi o, peggio, che sia necessario ricominciare o cambiare”.
Il Presidente Sirm, pur rammaricato dalle circostanze, non insiste nel chiedere ravvedimenti e conclude: “Non posso comunque che ringraziare ancora una volta chi ha consentito tutto ciò ed augurare loro un percorso professionale all'altezza della capacità dimostrata”.

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