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Martedì 08 APRILE 2014
Eccellenze in sanità: l’esempio del San Carlo di Potenza

Una struttura con i conti a posto. Ma anche un ospedale che riscuote successo tra i pazienti, per il grande lavoro svolto dai suoi medici, sempre all’insegna dell’umanizzazione della medicina. E tra tante eccellenze svetta quella della reumatologia, che avanza adesso la sua candidatura a IRCCS.

Per cercare esempi di eccellenza in medicina, non è detto che si debba necessariamente cercare al Nord. Un esempio-smentita di questo viene dall’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, vero fiore all’occhiello della sanità per l’intero Paese, come testimoniano anche i numerosi riconoscimenti che raccolti negli ultimi tempi: dall’Oscar di bilancio 2013, al bollino blu della Fiaso, che li inserisce nel ranking di vertice per le best practice, solo per citarne alcuni. Risultati ottenuti grazie al lavoro di squadra di tutto il San Carlo, come ama sottolineare Giampiero Maruggi, il direttore generale chiamato a dirigere quest’azienda da un paio d’anni, dopo esperienze importanti nel campo della finanza. “Il rigore nella tenuta dei conti, non basta a fare una buona sanità; è necessario anche offrire un servizio di elevata qualità e una medicina dal volto umano”. E anziché cullarsi sugli allori, si lavora per continuare a trasformare i sogni, in progetti per il futuro.
 
“Dal 2013 – ricorda Maruggi – abbiamo avviato un percorso di qualità con la reumatologia, che ha ottenuto la certificazione di qualità; ma è solo il primo passo verso un obiettivo assai più ambizioso, quello del suo riconoscimento come IRCCS; se questo progetto dovesse andare in porto, il dipartimento di reumatologia diventerebbe uno dei rari esempi di IRCCS ‘intraospedaliero’”. L’amministrazione regionale crede molto in questo progetto - come testimoniato anche dal Governatore Marcello Pittella, intervenuto alla presentazione del bilancio annuale del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, nell’ambito di un convegno organizzato con il supporto di Roche - ma la partita più difficile e definitiva si giocherà con il Ministero della Salute, dove la reumatologia lucana presenterà la sua candidatura a IRCCS con tutte le carte in regola. Il prestigio di questa struttura e della ricerca che riesce a produrre, nonostante mille difficoltà di ordine pratico e organizzativo (che l’acquisizione dello status di IRCCS potrebbe aiutare a superare), è stato riconosciuto anche a livello della Società Italiana di Reumatologia, che ha scelto come presidente per il biennio 2014-2016, il dottor Ignazio Olivieri, direttore del dipartimento di reumatologia.
 
“Dove c’è ricerca – sostiene deciso Olivieri – si curano meglio i pazienti”. E i risultati ottenuti sotto la sua direzione lo confermano. Fino al 1998 la Basilicata non disponeva di una reumatologia propria, per cui i suoi cittadini con patologie reumatologiche erano costretti a viaggi della salute presso altre regioni, per potersi curare. Il dipartimento di reumatologia, creato appunto nel 1998 e diffuso tra l’ospedale San Carlo di Potenza, l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e l’ambulatorio territoriale di Pescopagano, nell’arco di pochi anni, è riuscito non solo a riportare all’interno nei confini regionali la cura delle malattie reumatiche, ma ha cominciato ad attrarre pazienti anche da altre regioni. “Nel 2013 – ricorda Olivieri -  su 18.920 prestazioni ambulatoriali effettuate, più del 30% proveniva da fuori regione e su 389 ricoveri, la percentuale di provenienza extra-regione è pari al 64%”.
 
Sul fronte della sclerosi sistemica e della malattia di Behçet poi, il dipartimento di reumatologia lucano è un polo di riferimento a livello internazionale, al punto che l’edizione 2016 del congresso della International Society for Behçet's Disease si terrà a Matera, facendo seguito alle edizioni di Parigi e di Yokohama.
Risultati ottenuti grazie all’impegno, alla passione per la ricerca e ad un metodo ‘industriale’ applicato all’offerta di salute, che va avanti per progetti economicamente compatibili, ma sempre intrisi di umanità.
 
Maria Rita Montebelli

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