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Martedì 07 DICEMBRE 2010
Ue: l’Italia vota “no” alla proposta sulle etichette alimentari

Fazio: “Abbiamo espresso voto contrario al Regolamento per tutelare e informare al meglio i consumatori”. Continua il confronto per raggiungere un accordo. Accettata la proposta italiana sull’indicazione d’origine obbligatoria per le carni suine, ovi-caprine e di pollame.

“Pur riconoscendo alcuni elementi positivi nel testo presentato dalla Presidenza, in particolare per quanto riguarda l’esenzione delle bevande alcoliche,  l’Italia ha espresso un voto contrario sul Regolamento relativo alle informazioni da fornire ai consumatori sui  prodotti alimentari soprattutto per il mancato inserimento delle disposizioni sulla indicazione dei dati identificativi dell’operatore alimentare dei prodotti venduti nella grande distribuzione e per l’espressione dei valori nutritivi per porzione o per unità di consumo”. Ad affermarlo è stato il ministro della Salute Ferruccio Fazio, a conclusione del Consiglio dei Ministri della Salute che si è tenuto oggi a Bruxelles, in cui è stata discussa la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alle informazioni da fornire ai consumatori sui prodotti alimentari.
“La stessa Commissione europea – ha spiegato Fazio - ha riconosciuto la fondatezza delle nostre osservazioni auspicando che il testo possa essere migliorato nel senso da noi indicato per tutelare e informare al meglio i consumatori privilegiando le produzioni di qualità”. Elemento positivo, accettato, su proposta italiana, è quello relativo l’indicazione d’origine obbligatoria per le carni suine, ovi-caprine e di pollame.
“Ho inoltre richiamato l’attenzione della Commissione e dei colleghi sull’opportunità di riportare nell’etichettatura nutrizionale il tenore di sodio come previsto dall’attuale legislazione, invece che quello di sale, in quanto effettivo fattore di rischio per l’ipertensione arteriosa”, ha aggiunto il ministro concludendo con l’auspicio di raggiungere un accordo che permetta all’Europa di avere un Regolamento in grado di “coniugare le migliori garanzie di trasparenza, semplicità e comprensibilità e che  non sia fuorviante, e nel contempo consenta di effettuare scelte informate da parte dei consumatori”.

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