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Mercoledì 23 APRILE 2014
Speciale: la #sanità twitta a @matteorenzi. Cassi (Cimo): “Rinnovare Ssn a partire dallo stato giuridico del Medico”

Il presidente della Cimo chiede al Ministro Lorenzin ed alle Regioni che il Patto “possa essere veramente un punto di svolta per dare sostenibilità al sistema e serenità a chi ci lavora, togliendo i blocchi contrattuali ed al turn over”. E poi sulla figura del medico: “Occorre riportarlo al centro delle cure rivitalizzando questa figura professionale distinguendo chiaramente l'atto medico dalla gestione economica di bilancio”.

“Niente tagli alla Sanità è un risultato storico – afferma il presidente della Cimo-Asmd, Riccardo Cassi - visto che gli ultimi governi non hanno fatto altro che attingere risorse da questo settore, però adesso la questione del costo del SSN è rinviata al Patto della Salute; CIMO chiede quindi al Ministro Lorenzin ed alle Regioni che questo Patto possa essere veramente un punto di svolta per dare sostenibilità al sistema e serenità a chi ci lavora, togliendo i blocchi contrattuali ed al turn over che stanno rendendo insostenibili le condizioni di lavoro”.

Per la Cimo “è arrivato il momento di un profondo rinnovamento del SSN a partire dallo stato giuridico del Medico. Le attuali regole sulla carriera  hanno stravolto completamente la figura professionale del medico che si è trasformato in un burocrate manager, schiavo dei budget imposti dai direttori generali a discapito del rapporto col paziente, trasfigurando completamente la professione”.

Obiettivo della Cimo è quello di “riportare il medico al centro delle cure rivitalizzando questa figura professionale distinguendo chiaramente l'atto medico dalla gestione economica di bilancio e premiare i migliori professionisti, attraverso valutazioni sul merito e sulla competenza professionale. Fondamentale è una riforma della formazione, trasformando le attuali borse di studio in contratti a tempo determinato con il servizio sanitario, prevedendo il progressivo inserimento del Medico nelle attività assistenziali territoriali e nelle strutture ospedaliere con verifica finale per consentire il passaggio ad un contratto a tempo indeterminato”.

"La riforma della pubblica amministrazione – prosegue -  inoltre può essere l’occasione per trovare una collocazione più adeguata della figura del medico che tenga conto delle peculiarità del suo lavoro, che non può essere omologato a quello degli altri dirigenti dello Stato e delle Regioni. La richiesta minima è il recupero di un’area contrattuale autonoma e l’obiettivo è il riconoscimento di una “categoria speciale”, che includa l’area della dipendenza e quella della convenzionata, unica soluzione in grado di soddisfare pienamente le esigenze della professione medica e di una reale integrazione Ospedale – Territorio”.

“Non si può escludere da questa analisi – conclude - il tema della responsabilità professionale che sta diventando un serio problema per la dignità professionale del Medico. La soluzione è intervenire legislativamente sulla definizione di colpa medica ed attuare quello che già altri stati europei hanno fatto e che è contenuto nelle conclusioni di un studio della European Hospital and Healthcare Federation: creare compagnie assicurative di tipo mutualistico di proprietà degli ospedali o degli enti pubblici; porre un tetto alle richieste di risarcimento; ridurre i termini di prescrizione; adottare un sistema no blame; promuovere sul serio la prevenzione del rischio e la sicurezza del paziente”.

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