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Lunedì 05 MAGGIO 2014
Riforme. Renzi: "Via italicum e Pa da competizione elettorale, ma le porteremo a casa"

Il premier intervenendo questa mattina alla direzione PD ha spiegato di "non temere il confronto" su questi temi, ma di volerli preservare dai "veleni della campagna elettorale". Sugli 80 euro: "Sono un antipasto, l'inizio di un cambiamento". Infine su Grillo: "E' uno sciacallo. Noi siamo la proposta, loro lo sfascio"

"Abbiamo scelto di togliere dalla competizione elettorale il tema delle riforme per evitare lo scontro, ma le portiamo a casa. L'Italicum, così come la riforma della Pubblica Amministrazione illustrata nell'ultimo Consiglio dei Ministri, sono temi importanti sui quali non temiamo il confronto. E' però importante preservare questi temi dai veleni della campagna elettorale". Cosi il presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, è interventuto questa mattina alla direzione del PD.

Proprio su questi veleni, Renzi ha incalzato la platea spiegando: "Dobbiamo riuscire a cambiare tono alla discussione che oggi sta sempre più diventando un derby tra la rabbia e la speranza, tra chi scommette sul fallimento dell'Italia e chi pensa che il Paese ce la possa fare". Passando agli 80 euro in più in busta paga, il premier si è difeso dalle accuse di "mossa elettorale". "Gli 80 euro sono un antipasto - ha detto - sono l'inizio del cambiamento, è il tentativo di iniziare a restituire al ceto medio ciò che gli spetta di diritto, non sono il baluardo della nostra campagna elettorale ma la cifra della nostra azione". "Solo chi vive in una realtà parallela - ha proseguito Renzi - può considerare gli 80 euro una mancia".

Infine, l'ultimo passaggio del premier è in risposta agli attacchi di Grillo e del M5S. "Loro sono l'insulto, noi il dialogo; loro lo sfascio, noi la proposta. Quando Grillo è andato a Piombino - ha concluso Renzi - è andato a fare lo sciacallo su una fabbrica che chiude. Noi abbiamo proposto una soluzione, questa è la differenza tra chi scommette contro e chi a favore dell'Italia".
 
Giovanni Rodriquez

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