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Martedì 24 GIUGNO 2014
Speciale RA Alliance, l’alleanza tra reumatologo e payer. Obiettivo: ottimizzare l'assistenza

Raccomandazioni condivise tra clinici e payer per implementare un modello di gestione del paziente con artrite reumatoide efficiente ed efficace anche dal punto di vista della spesa e dei costi sociali. In Italia circa 250 mila persone soffrono della patologia. 

L'artrite reumatoide (AR) è una poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante e progressiva a patogenesi autoimmunitaria e ad eziologia sconosciuta, a carico delle articolazioni sinoviali. Colpisce in prevalenza le persone con età compresa tra i 30 e i 50 anni, con un rapporto a sfavore delle donne, che rappresentano il 75% dei 250.000 pazienti italiani.

Pazienti che fanno i conti con un elevato impatto sociale ed economico: dolore, rigidità articolare, assenza dal lavoro, decadimento della qualità di vita, invalidità. La malattia infatti si accompagna ad importante morbilità e comporta progressiva disabilità e riduzione dell’aspettativa di vita. Se non adeguatamente trattata, ha un decorso cronico ad impronta invalidante: dopo 10 anni di artrite reumatoide oltre il 25% dei pazienti non è più in condizione di svolgere le abituali mansioni lavorative, con un conseguente rilevante calo della produttività, 1 su 4 infatti è costretto ad abbandonare il lavoro a causa della patologia.

Nonostante ciò la malattia è spesso sottovalutata poichè caratterizzata da sintomi iniziali che possono essere confusi con quelli di altre patologie e, per i pazienti già diagnosticati, non è sempre gestita in modo ottimale a causa di carenze comunicative (medico-paziente) e organizzative (accesso alle strutture e distribuzione del farmaco).
Per questo dal 2010 è iniziato un percorso di gestione della patologia basato sul concetto terapeutico di “Treat to Target”, ovvero sul raggiungimento e mantenimento del miglior risultato possibile (remissione / bassa attività di malattia) per il paziente. Attraverso il coinvolgimento di medici reumatologi ed il paziente, è stato messo a punto un elenco di dieci raccomandazioni mirate a migliorare la gestione del paziente AR nella pratica clinica, con obiettivi condivisi.

RA ALLIANCE è un progetto multistakeholder che prevede il coinvolgimento, oltre che delle suddette figure, anche di farmacisti, direttori sanitari, farmaco economisti, e si pone gli obiettivi di migliorare la gestione del percorso diagnostico assistenziale del paziente AR, di ottimizzare l’allocazione delle risorse e facilitare l’accesso alle cure.

RA ALLIANCE, il cui primo evento nazionale si è svolto a Roma a giugno, ha visto coinvolti i 13 membri dello steering committee e 44 discenti (equamente distribuiti tra reumatologi, farmacisti, direttori sanitari) provenienti da 22 centri reumatologici italiani con significativa esperienza nella gestione del paziente reumatico.

“Si tratta di una iniziativa scientifica che ha come obiettivo quello di provare per la prima volta a condividere le conoscenze sui pazienti tra clinici e payer, ossia i responsabili delle scelte economiche. Sarà uno strumento per colmare il gap che vede l’Italia fanalino di coda nell’erogazione delle cure” spiega il Professor Roberto Caporali, Associato di Reumatologia al Policlinico San Matteo di Pavia “spendiamo infatti il 50% di quello che investe la Francia, il 30% della Germania e arranchiamo dietro la Spagna. Un atteggiamento miope che eroga i farmaci biologici a 20mila pazienti mentre sarebbero candidate al trattamento 70mila persone. Una disparità che vogliamo superare con questa alleanza”.

Eppure la terapia con farmaci biologici rappresenta una minima parte della spesa sostenuta per l’AR: il 26% infatti è rappresentata dalla perdita di produttività, il 28% dalle cure informali, il 39% da costi sanitari diretti e indiretti e solo il 6% dal costo dei farmaci biologici.

“La terapia con farmaci biologici è piuttosto costosa, è vero” prosegue Caporali  “ma diventa conveniente leggendo gli studi di farmacoeconomia. Il mancato trattamento ottimale dei pazienti costa 1 miliardo di euro in perdita di produttività e può condurre ad una progressiva disabilità (che in diversi casi è sinonimo di invalidità grave) e mortalità precoce. Eppure trattare con i farmaci biologici rappresenta solo il 6% della spesa per questa patologia”.

RA Alliance prevede ora una serie di eventi locali, con l’ obiettivo di validare le raccomandazioni cliniche / farmacoeconomiche T2T emerse nella fase nazionale e di incrementarne il livello di condivisione tra gli stakeholder.

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