quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 18 GIUGNO 2014
Vaccino esavalente. Siti contro il Codacons: “Gli allarmi infondati danneggiano la salute dei bambini”

La Società di Medicina Preventiva e Sanità Pubblica torna a respingere gli attacchi contro i vaccini dopo la denuncia del Codacons sull'esavalente. “I vaccini non sono un pericolo né uno sperpero, sono mezzi fondamentali per proteggere i bambini”.

La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) contro il Codacons, dopo la denuncia dell’associazione dei consumatori contro la somministrazione del vaccino esavalente nonostante i vaccini obbligatori siano 4. “Purtroppo – afferma la Siti in una nota -, continuano ad essere proposte su quotidiani di ampia diffusione e via internet notizie del tutto destituite di evidenza scientifica ed economica sulla presunta pericolosità o sull’inutilità di alcune delle vaccinazioni fortemente raccomandate, facendo coincidere l’obbligo (che deriva da motivazioni storiche) con il concetto di utilità, mentre le vaccinazioni non obbligatorie sarebbero inutili e costituirebbero uno sperpero di denaro pubblico”.
 
“La denuncia in tal senso del Codacons riguardo al vaccino esavalente dell’infanzia è ormai datata, ed ha portato negli scorsi mesi a sistematiche visite dei NAS in gran parte delle Aziende Sanitarie Locali per verificare se la denuncia di tale associazione trovasse qualche riscontro. Ciò con notevole impegno di risorse umane della pubblica amministrazione, sia da parte dei NAS, sia da parte del personale delle ASL che ha dovuto impiegare parte rilevante del proprio tempo (pagato dalle tasse dei cittadini) per rispondere alle richieste dei carabinieri dei NAS. Il tutto – sottolinea la Siti - per attaccare un vaccino come l’esavalente, utilizzato nella maggior parte dei Paesi europei in quanto riconosciuto fondamentale per prevenire 6 importantissime malattie infettive, indipendentemente dal fatto che le vaccinazioni in questione siano o meno obbligatorie (l’obbligo vaccinale è diverso nei diversi Paesi, ma ciò non influisce sulla decisione di utilizzare il vaccino)”.

Nello specifico, spiega la Siti, “appare totalmente illogico fare distinzioni tra le diverse componenti del vaccino, di cui alcune sarebbero da somministrare solo per il fatto di essere obbligatorie (facendo intendere che esse vanno fatte per soddisfare un dovere nei confronti di una legge dello stato, e non invece perché proteggere i propri figli contro malattie gravi è un diritto sancito dalla Costituzione). Vale la pena ricordare che la pertosse è malattia ancora oggi talvolta mortale specie nei bambini del primo anno di vita, e che le sue gravi complicanze sono state molto ridotte della diffusione della vaccinazione nello scorso decennio, grazie anche al vaccino esavalente. L’Haemophilus influenzae di tipo b, l’altro ‘accusato’, causava fino a metà degli Anni Novanta centinaia di casi di meningiti e sepsi nei bambini sotto i 5 anni in Italia, casi oggi virtualmente scomparsi grazie alla diffusione della vaccinazione”.

“Non risponde inoltre a verità – prosegue la Siti - l’affermazione che i genitori non sarebbero informati che ai loro figli sono somministrati due vaccini raccomandati oltre ai 4 obbligatori, dal momento che tutto il personale dei servizi vaccinali ha per contratto un debito informativo su tutto quanto viene proposto, sia esso obbligatorio o raccomandato. Peraltro, vale la pena rilevare che basterebbe leggere la letteratura medico-scientifica nazionale ed internazionale del settore (disponibile gratuitamente per tutti sul web) per capire come il vaccino esavalente sia stato una fondamentale innovazione di salute per tutti i bambini, e costituisca anche economicamente il contrario di quanto il Codacons afferma, cioè uno dei migliori utilizzi delle risorse disponibili in campo sanitario, che trova pochi analoghi in quanto a ritorno di salute a fronte delle risorse investite”.

La Siti invita inoltre “tutti gli attori in gioco in questa ennesima triste vicenda, che va solo a danno della salute dei nostri bambini, ad interrogarsi sul fatto che in nessun altro Paese europeo si sprechino soldi dei contribuenti (quelli sì davvero buttati dalla finestra) per verificare quello che è già evidente: le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate non solo dalle autorità sanitarie italiane, ma dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da tutti gli Organismi Sanitari Internazionali, sono fondamentali mezzi di promozione della salute della popolazione, e in special modo dei bambini”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA