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Mercoledì 09 LUGLIO 2014
Patto salute. Le proposte emendative della Siti sul Piano nazionale della prevenzione

In una lettera inviata al ministro Lorenzin, il presidente Michele Conversano ha sottolineato come in un "documento così importante" non possa essere "trascurato" il ruolo dei Dipartimenti di prevenzione. In tal senso si propone di integrare l'art. 16 del documento richiamando esplicitamente un impegno da parte delle Regioni nel sostenere il loro operato. LA LETTERA

La Società italiana di Igiene interviene sul Patto per la salute con una lettera inviata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Nella missiva il presidente, Michele Conversano, pregando il ministro di adoperarsi per un miglioramento dei contenuti del provvedimento inerenti il tema della Prevenzione e le strutture dedicate all'erogazione di tale livello assistenziale, sottolinea come in un documento programmatorio "così importante" non si possa trascurare il "ruolo fondamentale" dei Dipartimenti di Prevenzione per la tutela della salute dei cittadini.
 
"Ogni anno i 140 Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Unità Sanitarie Locali italiane, tramite i loro qualificati operatori, affrontano e risolvono emergenze infettive e ambientali, anche gravi; garantiscono la profilassi vaccinale a milioni di bambini, adolescenti, adulti e anziani; mantengono attivi importanti programmi di screening oncologici a favore di milioni di donne e uomini con benefici di salute evidenti e misurabili; si adoperano, con buoni risultati, sui grandi temi della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; garantiscono la qualità delle acque potabili; promuovono interventi e iniziative per il controllo dei principali fattori di rischio delle malattie cronico-degenerative; garantiscono elevati livelli di igiene e sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché qualificate azioni di sanità pubblica veterinaria. Di tutto ciò - scrive Conversano - nel Patto per la Salute in fase di approvazione non c'è che traccia marginale. Chiedo quindi un Suo intervento per porre rimedio alla situazione evidenziata".

In tal senso il presidente della Siti propone una riformulazione dell'articolo 16. Nello specifico, il comma 3 viene integrato con il richiamo ad un impegno da parte delle Regioni a sostenere l’operatività dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Unità Sanitarie Locali, "chiamati a svolgere l’indispensabile ruolo di armonizzazione delle citate politiche integrate ed intersettoriali di promozione della salute".
 
Si aggiunge poi un comma 4 che recita: "Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano si impegnano altresì, in occasione dell’adozione dei Piani regionali di recepimento e di sviluppo territoriale del Piano nazionale della Prevenzione, a consolidare le attività dei Dipartimenti di Prevenzione di comprovata efficacia, con particolare riferimento alla profilassi attiva delle malattie infettive, alla gestione delle emergenze di sanità pubblica, al coordinamento degli screening oncologici, all’igiene alimentare e nutrizionale, all’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro; a dismettere le pratiche ispettive, autorizzative e certificative inutili ed obsolete; a promuovere e sostenere strategie preventive innovative, con particolare riferimento al contrasto delle malattie cronico-degenerative di maggior rilevanza sociale (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, obesità) e al rapporto ambiente-salute".  

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