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Lunedì 14 LUGLIO 2014
Epatite C. Pazienti: “Rabbia e delusione per rinvio trattative Aifa-Gilead”. Chiesto incontro a Lorenzin

Lo scopo, spiega l’associazione EpaC Onlus, è “discutere alcune proposte finalizzate a sbloccare la situazione di stallo". I pazienti si dicono anche “pronti alla mobilitazione per convincere ministero e azienda farmaceutica a trovare una soluzione immediata”.

“Non c’è pace per l’esercito di pazienti con epatite C che stanno aspettando da diversi mesi il primo di una serie di farmaci potentissimi in grado di curare l’infezione, in 12 o 24 settimane (a seconda delle caratteristiche del paziente) e con percentuali di eradicazione virale mai viste prima. La vera grande innovazione è che questi farmaci possono essere utilizzati anche in pazienti con malattia avanzata, in lista di attesa per il trapianto di fegato, nel post trapianto epatico, tutti soggetti che non avevano altre opzioni terapeutiche, molti dei quali condannati fino a poco tempo fa ad un lungo e doloroso cammino verso la morte. Parliamo, quindi, di farmaci salva-vita”. Esordisce così l’associazione EpaC onlus per esprimere “rabbia e delusione” per il rinvio delle trattative tra Aifa e Gilead Science sul sofosbuvir. “Non si trova l’accordo sul prezzo di vendita, e la decisione viene continuamente rimandata”, evidenzia EpaC.

“Aifa – secondo l’EpaC - è decisa a spuntare il miglior prezzo possibile per curare il maggior numero di persone. Gilead non vuole abbassare il prezzo perché quello è il valore assegnato dal Management californiano. Nella stanza dei bottoni di Foster City non ne vogliono sapere di concedere prezzi vantaggiosi all’Italia. Gli affari sono affari”.

Per smuovere la situazione, EpaC ha chiesto un incontro urgente al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per “fare il punto della situazione, ma soprattutto per realizzare interventi concreti come lo stanziamento immediato di risorse economiche sufficienti per curare tutti i malati a rischio, e un piano per consentire l’accesso ai farmaci innovativi a tutti i pazienti con HCV nei prossimi anni a partire dal 2015”.

“Non è più giustificato attendere, né richiamare la ‘sostenibilità di bilancio’, 10.000 decessi all’anno riconducibili alle complicanze dell’epatite C – come cirrosi e tumore del fegato – bastano e avanzano. Ora abbiamo cure incredibilmente efficaci, che possono fare risparmiare nel medio periodo centinaia di milioni di euro e salvare migliaia di vite umane. Nessun’altra patologia cronica ha prospettive di questo tipo”, evidenzia EpaC. Secondo cui “se servono risorse aggiuntive, è tempo di portare ufficialmente il problema in Consiglio dei Ministri”.

I pazienti si dicono quindi “pronti alla mobilitazione per convincere Ministero della Salute e azienda farmaceutica a trovare una soluzione immediata”.

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