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Giovedì 17 LUGLIO 2014
Sangue artificiale. Saturni (Avis): “Bene la ricerca ma c'è sempre bisogno di nuovi donatori”

Per il presidente dell’Avis è positiva la “possibilità di avere disponibilità di sangue o emocomponenti prodotti in laboratorio a scopo trasfusionale”, secondo quanto riferisce l’Università del Wisconsin. Però ricorda che “ad oggi l’unica modalità che garantisce continuità e sicurezza nelle trasfusioni è la donazione di sangue da donatori volontari, periodici e non remunerati”.
 


Il presidente dell’Avis, Vincenzo Saturni, valuta positivamente “lo studio dell’Università del Wisconsin diffuso nei giorni scorsi in merito alla produzione di globuli rossi e bianchi da cellule staminali umane che riporta all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della possibilità, a breve o medio termine, di avere disponibilità di sangue o emocomponenti “prodotti” in laboratorio a scopo trasfusionale”.
 
L’Avis, prosegue la nota “segue tutti questi lavori con estrema attenzione, ritenendo fondamentale il progredire della scienza. L’impegno che da anni la nostra Associazione dedica alla ricerca scientifica, ad esempio attraverso le collaborazioni con Telethon e Uildm, lo dimostra”.
 
Tutti questi annunci, però secondo Saturni “non devono far passare in secondo piano che ad oggi l’unica modalità che garantisce continuità e sicurezza nelle terapie trasfusionali è la donazione di sangue da donatori volontari, periodici e non remunerati. Non possiamo mai abbassare la guardia, perché c’è continuo bisogno di nuovi donatori, sia per la crisi demografica in atto sia per le criticità che possono verificarsi in determinati momenti dell’anno (come sta accadendo anche quest’estate con il west Nile Virus) e che richiedono l’allargamento del numero di donatori”
 
“È con questa consapevolezza – conclude il presidente dell’Avis – che proprio nelle scorse settimane, in concomitanza con la giornata mondiale del donatore del 14 giugno, abbiamo lanciato una nuova campagna di comunicazione chiamata La prima volta”.

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