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Mercoledì 22 DICEMBRE 2010
Prorogata l'intramoenia allargata. Anaao: “Un anno non basta”. Fp Cgil e Cisl: “Bene così”

Confermate le indiscrezioni di ieri sulla proroga stabilita dal "Milleproroghe" approvato dal Governo. Ma i sindacati si dividono. Dodici mesi insuffcienti a fare quello che non si è fatto in dieci anni, dice l'Anaao. Per la Cgil Medici è meglio questa proroga che il "libera tutti" del ddl sul governo clinico, mentre per la Cisl Medici è importante che si siano salvaguardati diritti dei medici e dei pazienti.

Slitta al 31 gennaio 2012 l’intramoenia allargata. Il decreto legge Milleproroghe approvato oggi in Consiglio dei Ministri conferma così le indiscrezioni di ieri sulla proroga di un anno per l’esercizio della libera professione intramuraria fuori dalle strutture pubbliche. Reazioni divergenti da parte dei sindacati medici. Se per l’Anaao Assomed, infatti, un anno non basterà a portare a soluzione quello che non è stato realizzato dal 2000, la Fp Cgil preferisce la proroga piuttosto che la resa definitiva a un’intramoenia allargata istituzionalizzata e, insieme alla Cisl, auspica che il Governo e le Regioni si impegnino affinché le aziende inadempienti allestiscano, nel corso di questo anno, gli spazi interni da dedicare alla libera professione, come previsto dalla legge.


Anaao Assomed: proroga insufficiente. Non si fa in un anno quel che non si è fatto in 10 anni.
“La proroga di un anno, al 31 gennaio 2012, stabilita oggi dal Governo con il decreto cosiddetto milleproroghe, è del tutto insufficiente a portare a soluzione un problema annoso perché non si potrà realizzare in un anno quello che non è stato realizzato dal 2000, visto che i finanziamenti stanziati per l'adeguamento strutturale necessario per garantire in spazi separati e distinti la libera professione dei Medici del Ssn sono state diversamente, e solo in minima parte, utilizzati dalle Regioni”. È il commento del segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, che osserva come, “di fatto, nella maggioranza delle Regioni italiane, la cosiddetta intramoenia allargata rappresenta una modalità organizzativa messa in campo per tutelare il diritto dei medici all'esercizio della libera professione e quello dei pazienti alla scelta di uno specialista di fiducia, a fronte della inesistenza delle condizioni previste dalla legge e mai realizzate, malgrado consistenti risorse siano state stanziate”.
Secondo Troise, “occorre abbandonare il sistema delle proroghe ad oltranza per garantire alla dirigenza sanitaria una volta per sempre l'esercizio della libera professione intramoenia secondo i principi fissati da leggi e contratti, in base ai quali essa rientra a pieno titolo nella attività ordinaria delle Aziende sanitarie”.


Fp Cgil Medici: meglio la proroga di un anno che la deregolamentazione dell’intramoenia
“Abbiamo comunque sconfitto il tentativo del Parlamento attraverso il Disegno di Legge sul Governo Clinico, in un primo tempo appoggiato dal Governo, di cambiare la legge 120 istituzionalizzando per tutte le aziende l’intramoenia allargata, senza più alcuna sostanziale regolamentazione e trasparenza, ed arrivando perfino a lasciare alle aziende la possibilità di non attuare l’intramoenia pura”. Per questa ragione secondo Cecilia Taranto, segretario nazionale Fp Cgil, e e di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, la proroga di un anno dell’intramoenia allargata prevista dal decreto Milleproroghe si può ritenere, tutto sommato, una buona notizia.
Tuttavia i sindacalisti della Cgil sottolineano che la proroga “è limitata solo alle aziende che ancora non hanno garantito la libera professione all’interno delle proprie strutture e dovrà quindi essere accompagnata da precisi impegni del Governo e delle Regioni per le situazioni di inadempienza. Si tratta di attuare in tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere le norme della legge 120 del 2007 e l’Accordo della Conferenza Stato Regioni del 19 novembre 2010 con il quale si introduce una maggiore trasparenza, in primo luogo rispetto alle liste di attesa. Garanzia prioritaria di svolgimento dei volumi prestazionali istituzionali, prenotazioni e riscossioni a carico delle aziende, oltre che adeguati spazi da reperirsi sempre da parte delle aziende, rappresentano elementi importanti per una reale regolamentazione della libera professione intramuraria, a favore della qualità del lavoro e dell’assistenza”.
La Fp Cgil e la Fp Cgil Medici ribadiscono, quindi, che continueranno il loro impegno “per superare definitivamente la libera professione dei medici pubblici negli studi e nelle strutture private, e per una vera intramoenia in una casa di vetro nelle aziende del Ssn”.
 
Cisl Medici: salvaguardato il diritto del medico e quello del paziente
Con la proroga dell’intramoenia allargata viene “salvaguardato il diritto del paziente a scegliersi il medico e il diritto del medico di poter esercitare l’attività libero professionale”. Così il segretario generale della Cisl Medici, Giuseppe Garraffo, aveva accolto già da ieri l’ipotesi di una proroga dell’intramoenia allargata. Un anno che però, sottolinea Garraffo, dovrà servire a creare gli spazi dedicati nelle strutture sanitarie per lo svolgimento della libera professione dei medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale. L’auspicio della Cisl Medici è che il Governo e le Regioni si adoperino per raggiungere questo obiettivo.
 

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