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Giovedì 23 DICEMBRE 2010
Dolore oncologico più forte nei fumatori

Il fumo, non soltanto è un fattore di rischio riconosciuto nell’insorgenza di molte forme tumorali, ma aumenta anche la percezione del dolore nei pazienti oncologici.
È il risultato di uno studio pubblicato su Pain. 


La connessione tra fumo e cancro, ormai, è nota. Ma ora una nuova voce si aggiunge all’elenco dei danni provocati dalla sigaretta. Secondo uno studio, che verrà pubblicato a gennaio su Pain, nei pazienti oncologici che continuano a fumare nonostante una diagnosi di cancro, la percezione del dolore - e di conseguenza la sua capacità di interferire con la vita quotidiana - è più forte.Lo studio è stato condotto da ricercatori del Department of Psychology della Texas A&M University che hanno somministrato un questionario a 224 pazienti affetti da tumore in diversi stadi. Oltre che in chi si ostina a continuare a fumare, i ricercatori hanno rilevato che anche gli ex fumatori soffrono dolori più intensi rispetto a chi non ha mai fumato. E l’intensità del dolore decresce all’aumentare degli anni passati da quando si è smesso di fumare.
“I medici dovrebbero fare molto di più per convincere i pazienti a smettere di fumare dopo una diagnosi di cancro”, ha affermato in un editoriale che accompagnerà lo studio Lori Bastian, della Duke University. “Anche se sono necessari altri studi per comprendere il meccanismo che mette in connessione la nicotina e il dolore, i medici dovrebbero promuovere più aggressivamente la cessazione dal fumo nei pazienti oncologici”, ha aggiunto. Anche perché diversi studi “suggeriscono che smettere di fumare migliora la risposta al trattamento e la qualità di vita”.

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