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Venerdì 25 LUGLIO 2014
Lazio. Cosips: "Bene intesa con Regione su Medicina Generale ma mancano risorse economiche"

Altra criticità rilevata dal responsabile del Settore Mmg di Cosips, Paolo Antonucci, riguarda le "croniche carenze organizzative". La ricetta? Potenziare le attuali forme associative, i Distretti e la committenza per l'attuazione dei Pdta delle malattia croniche.

"Sicuramente positiva la firma di questo Protocollo di Intesa fra la Regione Lazio e le Organizzazioni Sindacali della Medicina Generale che si pone come principi fondanti dell’accordo la medicina di iniziativa e la continuità assistenziale, la capacità di intercettare, prendere in carico e dare risposte ai bisogni assistenziali dei cittadini, tutto questo in una Regione come la nostra gravata da un ipertrofico secondo livello. Ma superato questo entusiasmo iniziale è bene interrogarsi su come i tavoli costituiti riusciranno a realizzare la valorizzazione delle capacità della Medicina Generale con le poche risorse disponibili" Così Paolo Antonucci, responsabile el Settore Mmg di Cosips, ha commentato l'intesa siglata tra Regione e sindacati di categoria per l'assistenza territoriale.

"Bisogna potenziare le attuali forme associative e i Distretti affinché siano realmente in grado di attuare una migliore organizzazione dei servizi territoriali e la committenza necessari all’attuazione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici e Assistenziali delle malattie croniche. Tutto ciò - ha proseguito Antonucci - deve passare tramite un puntuale rispetto dei vincoli contrattuali di un rapporto convenzionato, parasubordinato, caratteristico della Medicina Generale e che fino ad oggi ne ha rappresentato la sua maggiore forza, e tramite il rispetto dei limiti che una comune condivisione dei dati clinici del cittadino impongono, premessa necessaria all’attuazione di una piattaforma informatica comune".

"In questa ancora forte incertezza sui modelli si ritiene necessario che la costruzione di questa ristrutturazione della medicina territoriale debba partire dalle singole realtà locali, molto variegate nella nostra regione, condividendo con esse sia le nuove forme associative che i nuovi compiti e le nuove responsabilità, sempre ricordando - ha concluso Antonucci - che oggi la Medicina Generale è in affanno soprattutto per la cronica mancanza delle risorse messe a sua disposizione e per croniche carenze organizzative".

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