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Giovedì 07 AGOSTO 2014
Emergenza Urgenza. Fimeuc: "Pronto il manifesto per superare le criticità del sistema"

A 20 anni dall’istituzione del sistema d’emergenza e urgenza, e alla luce delle difficoltà riscontrate anche dall’ultima indagine conoscitiva della XII commissione Sanità del Senato, la Fimeuc mette nero su bianco 14 priorità. In attesa di un confronto con le istituzioni. Il MANIFESTO

Non c’è più tempo. I problemi che affliggono il sistema di emergenza-urgenza preospedaliera e intraospedaliera, per la Fimeuc, la federazione italiana di medicina emergenza urgenza catastrofi, non sono più rimandabili. E così, ecco un manifesto con 14 obiettivi da raggiungere al più presto per superare le difficoltà. A partire dalla cronica mancanza di personale medico specializzato.

Come si apprende dalla dettagliata analisi delle criticità allegata al manifesto, infatti, solo nel 2006, con il decreto ministeriale 118, venne istituita la scuola di specializzazione in medicina d’emergenza-urgenza che partì nel 2009 e che consegna, quest’anno, solo 100 specialisti. Una situazione drammatica visto che il numero di specialisti formati ogni anno non copre neppure un quarto del fabbisogno causato dai medici che lasciano il posto per la pensione o per altri motivi, tra cui il burnout.

A questo si aggiunge la mole di lavoro, ossia il numero di prestazioni erogate. Stando ai dati ufficiali del ministero della Salute, infatti, gli accessi al pronto soccorso sono passati dai 21,2 milioni nel 1997 ai 24,2 del 2009 con una tendenza verso il muro dei 30 milioni e con prestazioni che diventano sempre più complesse.

A completare il quadro, l’allungamento della vita media, che ha determinato un maggiore ricorso al sistema di emergenza da parte di pazienti anziani, e la presenza di cittadini non comunitari, spesso provenienti da zone di guerra. Le conseguenze sono evidenti: il tempo di attesa alla visita per tutti i codici di priorità oscilla tra i 100 e i 430 minuti.

E’ urgente, quindi, come si legge tra i punti elencati nel manifesto: prevedere e normare un dipartimento monospecialistico integrato territorio – ospedale dell’emergenza su base provinciale o di area vasta, accelerare la stabilizzazione dei medici con contratto a tempo determinato da più di tre anni e aumentare i contratti per la specializzazione. 

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