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Venerdì 22 AGOSTO 2014
Ebola. Guariscono il medico e l'infermiera americani curati con il siero Zmapp

Ne hanno dato notizia l'organizzazione per cui Kent Brantly e Nancy Writebol lavoravano in Liberia e l'ospedale di Atlanta dove erano ricoverati che li ha giudicati "completamente sani". Il Sud Africa, intanto, chiude le frontiere ai viaggiatori da Guinea, Liberia e Sierra Leone.

Il medico americano Kent Brantly e l'infermiera Nancy Writebol, contagiati dal virus Ebola mentre prestavano assistenza medica missionaria ai malati di febbre emorragica in Liberia, sono guariti dopo esser stati trattati con il siero sperimentale Zmapp. Entrambi, dopo esser stati dichiarati "completamente sani", sono stati dimessi dall'ospedale di Atlanta dove erano ricoverati.
"Le loro analisi del sangue sono risultate negative al virus per più giorni, i due pazienti non rappresentano un rischio per la salute pubblica della comunità, e ci aspettiamo una completa ripresa". Con queste parole, il direttore di malattie infettive dell'Emory, Bruce Ribner, ha annunciato in conferenza stampa la dimissione di Kent Brantly e Nancy Wristebol.

Prima che fosse somministrato ai due missionari americani, il siero era stato testato solo sulle scimmie. Ma le condizioni disperate di Brantly avevano spinto la Food and drug Administration ad acconsentire il trattamento. Da allora nelle circa tre settimane di cura i miglioramenti dei due pazienti sono stati costanti, fino alla completa guarigione. "Non abbiamo idea se il composto sperimentale usato sui pazienti abbia funzionato per la loro guarigione - ha precisato Ribner - non possiamo divulgare informazioni coperte dalla privacy sulle cure a cui i due pazienti sono stati sottoposti".

Intanto il Sud Africa chiude le frontiere. Secondo le ultime stime sono 1350 finora i morti provocati dall'epidemia che ha colpito dell'Africa Occidentale, precisamente Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria. E le ripercussioni si estendono anche ai viaggi aerei nel continente africano. Il Sud Africa infatti ha chiuso le sue frontiere ai viaggiatori provenienti dai 3 paesi al alto rischio (Guinea, Liberia e Sierra Leone). Misura già decisa in precedenza da Camerun e Kenya. 

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