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Martedì 09 SETTEMBRE 2014
Health technology assessment. Gimbe: “Stop alle false innovazioni, bisogna valutare l’efficacia”

Una cultura della Hta limitata, lo scarso coinvolgimento degli stakeholders, l’estremo turn over delle tecnologie sanitarie. Sono questi tre dei motivi per cui, secondo la fondazione Gimbe, il Ssn è diventato “un acquirente disinformato di tecnologie sanitarie”. Urge un’attività sistematica di Hta. 

Valutare adeguatamente l’efficacia e la sicurezza delle tecnologie sanitarie è fondamentale per tutelare la salute pubblica e rendere sostenibile il Ssn.
Ne è convinto il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta,che sottolinea l’importanza di un’attività sistematica di Health technology assessment.

“La sostenibilità del nostro SSN – spiega Cartabellotta – è continuamente minata dalla proliferazione incontrollata di tecnologie sanitarie spalleggiata dalle crescenti aspettative di cittadini e pazienti, oggi regrediti al ruolo di consumatori di servizi e prestazioni sanitarie. Di fronte all’espansione di un mercato della salute – sottolinea – continuamente invaso da innumerevoli false innovazioni, non è più differibile una governance istituzionale delle tecnologie sanitarie attraverso una sistematica attività di Health Technology Assessment”.

“Nell’ultimo ventennio in Italia – prosegue il presidente – diversi fattori hanno reso il Ssn un acquirente disinformato di tecnologie sanitarie: la limitata cultura dell’Hta, enfatizzata sino al 2007 dall’assenza di un’agenzia nazionale; lo scarso coinvolgimento degli stakeholders; l’input all’acquisizione di tecnologie proveniente dal mondo clinico in maniera autoreferenziale e spesso condizionato da conflitti d’interesse; l’estremo turn over delle tecnologie sanitarie, mantenuto dall’industria per sostenere il mercato; il filtro a maglie larghe delle autorità regolatorie spesso incapaci di arginare il mercato delle false innovazioni; le autonomie regionali che hanno impedito l’attuazione di una forte politica nazionale di Hta".

 
“Anche se con notevole ritardo – fa notare ancora Cartabellotta – rispetto ad altri paesi, l’Hta è divenuta anche in Italia oggetto di crescente interesse e acceso dibattito in ambito sanitario, per le sue potenzialità di indirizzare le decisioni di politica sanitaria. In questa direzione – conclude – è di grande rilevanza che un documento di programmazione sanitaria quale il Patto per la Salute 2014-2016 abbia identificato nell’HTA lo strumento per la governance di dispositivi medici (articolo 26) e farmaci (articolo 27)”.
 
La fondazione Gimbe ha realizzato la traduzione italiana di una checklist finalizzata a uniformare la metodologia di conduzione degli HTA report e a consentire agli utilizzatori di valutarne qualità e affidabilità.
 
La checklist è stata realizzata dall’Inahta, International network of agencies of health technology assessment, il network internazionale che coordina l’attività di 53 agenzie, di cui tre italiane: Age.Na.S, Agenzia sociale e sanitaria Emilia Romagna e Unità di valutazione delle tecnologie del policlinico Gemelli. 

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