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Mercoledì 01 OTTOBRE 2014
Farmaceutica. La gestione della crisi d'impresa nel settore del farmaco: il 9 ottobre a Pisa il convegno di Laboratorio Farmacia

L'iniziativa, attraverso relazioni, approfondimenti e un dibattito sul tema “Crisi" in tutte le sue declinazioni, vuole dare risposte ed indicazioni alle diverse domande che il farmacista-imprenditore si sta ponendo in questo momento.

Rischio, crisi, termini che fino a un recente passato difficilmente sarebbero stati impiegati a proposito della farmacia italiana. Oggi la situazione è cambiata e lo dimostra anche il convegno ‘La gestione della crisi d’impresa nel settore della distribuzione del farmaco: strategie e strumenti di risanamento’ organizzato a Pisa, presso l’Hotel San Ranieri, il 9 Ottobre dal Laboratorio Farmacia guidato da Franco Falorni.
Il convegno, attraverso relazioni, approfondimenti e un dibattito sul tema “Crisi" in tutte le sue declinazioni, vuole dare risposte ed indicazioni alle diverse domande che il farmacista-imprenditore si sta ponendo in questo momento. L'iniziativa è rivolta a tutti gli operatori della filiera ed in particolare ai farmacisti titolari che vogliono attrezzarsi di quella conoscenza necessaria a gestire tutte le fasi di vita dell'azienda.

Alla base, per gli organizzatori, c’è anche un problema culturale: "rischio d’impresa” e "crisi d’impresa” sono in Italia entrambi sinonimo di fallimento. Il primo termine, "rischio d’impresa", ovvero il rischio che i costi sopportati non siano coperti dai ricavi conseguiti, fa pensare subito ad una minaccia, a perdita di denaro, quasi certezza di non riuscire, di perdere, di fallire appunto. Nella sua accezione originaria anglosassone, il termine “rischio” (Risk) è associato ad un significato ampio di rischio/opportunità, dove non necessariamente un evento incerto è solo visto come rischio negativo ma può anzi anche generare un'opportunità positiva.

Il secondo, "crisi d’impresa", rende ancora più tangibile la prospettiva del fallimento, che abbraccia mortalmente il sentimento imprenditoriale, professionale, personale. Il termine “crisi” appare spesso nelle nostre menti come un qualcosa di definitivo, un punto di arrivo, una situazione senza rimedi. Per gli organizzatori, senza citare nuovamente Einstein e la sua visione condivisibile della crisi, c’è da dire che questa è una fase della vita delle aziende, è gestibile, con professionisti e strumenti idonei, è superabile e se ne può uscire più forti di prima.

Il primo passo per superare la situazione di crisi d’impresa in cui può versare una farmacia, è che il titolare prenda consapevolezza del proprio ruolo imprenditoriale. Quanti farmacisti si riconoscono nella seguente definizione di imprenditore?

"Soggetto promotore di un’iniziativa economica che percepisce le opportunità offerte dal mercato accollandosi il rischio ed il governo dell’incertezza, che possiede le capacità di creare nuove combinazioni produttive, di allocare e di coordinare le risorse necessarie in modo efficiente e di assumere decisioni strategiche e gestionali".

Una definizione che contiene tutti gli elementi per superare uno stato di crisi: promuovere iniziativa economica, accollarsi il rischio, percepire opportunità del mercato, governare l’incertezza, creare nuove combinazioni produttive, allocare/coordinare le risorse in maniera efficiente, prendere decisioni strategiche e gestionali.

Delle competenze distintive di un imprenditore utili ad evitare o ad uscire da uno stato di crisi, il farmacista possiede sicuramente le abilità tecniche, ossia il “saper fare l’attività”. Il farmacista è padrone della sua professione. Mancano spesso, invece, le competenze manageriali, ossia il “saper gestire l’impresa” nei suoi vari aspetti organizzativi, economici e finanziari oltre che tecnici e soprattutto le capacità imprenditoriali, ossia il saper combinare risorse e uomini secondo una visione strategica dell’impresa coerente.

Nella prima sessione del convegno saranno proposte le relazioni del prof. Francesco Poddighe, dott. Giampietro Brunello, dott. Marcello Tarabusi, prof. Pietro Pietrini. Nella seconda sessione si aprirà una tavola rotonda con la partecipazione di esponenti di Federfarma, Assofarm, Fofi, Regione Toscana, Utifar, Federfarma Servizi, ADF, C.R. San Miniato, Credifarma, Industria farmaceutica, Università, Professionisti. Modereranno il convegno Franco Falorni e Sara Todaro.
 

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