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Lunedì 20 OTTOBRE 2014
Tecnici di laboratorio biomedico. “Siamo pronti a raccogliere le sfide del Patto per la Salute”

È questo il messaggio lanciato dall’Associazione italiana dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico (Antel) che hanno festeggiato oggi il loro 50° anniversario alla Sala dei Gruppi Parlamentari a Roma. Per Lorenzin, una “componente fondamentale e strategica del capitale professionale del Ssn”.

Raccogliere le sfide future contenute nel Patto per la Salute per offrire ai cittadini i migliori ed accurati esiti diagnostici, ma anche per accrescere le relazioni interprofessionali, le responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi fissati.
 
È questa la mission dell’Associazione italiana dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico Antel che hanno festeggiato il loro 50° anniversario, oggi alla Sala dei Gruppi Parlamentari a Roma, con il patrocinio del Ministero della Salute.
Un evento istituzionale che ha ricevuto l’adesione dalle massime cariche dello Stato - Presidente della Repubblica, Presidente del Senato e del Consiglio dei Ministri – e un messaggio del ministro della salute, Beatrice Lorenzin.
 
“La figura sanitaria del Tecnico di laboratorio biomedico – ha spiegato il Presidente nazionale dell’Antel, Fernando Capuano – ha compiuto negli ultimi cinquant’anni un notevole progresso. Da professione ‘ausiliaria’ siamo diventati una professione sanitaria autonoma con un profilo di competenze diagnostiche avanzate che ha richiesto l’intervento normativo del legislatore. Ormai il Tecnico di laboratorio biomedico si forma attraverso un percorso universitario triennale presso le Facoltà di medicina e chirurgia in 52 sedi nel nostro paese ed è presente nel settore pubblico e provato accreditato con circa 33mila unità operative”.
 
Obiettivo principale della categoria che opera dal 1964 è quindi migliorare costantemente il livello di preparazione scientifico, tecnico, umano e valoriale dei tecnici di laboratorio.  “Per questo – ha aggiunto Capuano – avere un Ordine professionale riconosciuto è fondamentale per due ordini di motivi: avere pari dignità con le altre professioni, ma soprattutto per certificare al cittadino che il tecnico che effettua le analisi è qualificato. La qualificazione professionale è essenziale soprattutto in un’ottica di efficienza professionale e per evitare l’errore clinico".
 
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,nel messaggio inviato in occasione dei 50 anni della professione, ha ricordato lo sviluppo progressivo e costante della professione sanitaria del tecnico di laboratorio biomedico, una componente “fondamentale e strategica del ‘capitale personale del Ssn".
 
La valorizzazione di questa figura professionale, scrive Lorenzin “è uno degli obiettivi principali del Patto per la Salute siglato tra Governo e Regioni. Con questo provvedimento abbiamo raccolto la sfida di avviare una profonda modifica dell’organizzazione del lavoro in sanità, in modo da rendere spendibile ovunque l’enorme potenziale operativo di tutte le professioni e tutto il personale”. Il Ministro ha quindi posto l’accento sul ruolo propositivo e da protagonista che l’Antel ha assicurato negli ultimi decenni per la conquista dei vari provvedimenti normativi che sono stati la base della riforma delle professioni sanitarie e che si dovrebbe concludere con l’approvazione della riforma ordinistica, fortemente voluta dal Ministro Lorenzin anche con il Ddl 1324 in discussione presso la XII Commissione Igiene e Sanità del Senato.
 
Lorenzin ha infine ricordato l’impegno dell’Associazione anche nel sociale con le campagne volontarie di educazione sanitaria e l’impegno nei progetti di cooperazione a favore dei Paesi in via di sviluppo con i patologi oltre frontiera per la telepatologia e la formazione del personale di laboratorio e medici in Africa.
 
E un messaggio è stato inviato dal Presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro e l'impegno che l’Associazione Italiana dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico svolge nel Paese “con dedizione, responsabilità e professionalità nell'interesse della salute dei cittadini, nella valorizzazione della cultura scientifica e della ricerca. “La salute, dalla prevenzione, alla diagnosi, alla cura – ha ricordato nel messaggio Grasso – è un bene primario e un diritto inalienabile sancito dalla nostra Carta Costituzionale, che va riconosciuto e garantito, nella consapevolezza che promuovere la salute di una persona vuol dire aiutarla a vivere appieno la sua vita nel modo migliore possibile come individuo e come membro di una comunità”.

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