quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 21 NOVEMBRE 2014
Pillola anti calvizie. Gli esperti lanciano l’allarme: “Massima prudenza. Soprattutto non compratela su internet”

Il farmaco, un antitumorale di ultima generazione per tumori rari del midollo osseo non va usato da un soggetto a “ cuor leggero”. Il presidente della Società italiana di medicina estetica, invita quindi alla prudenza. Inoltre funziona solo per alopecia areata, non per la calvizie vera e propria.

È stato fatto di tutto negli anni per cercare di prevenire e curare la calvizie.Ma ancora ad oggi non esistono rimedi sicuramente efficaci per questo tipo di inestetismo, che colpisce circa l’80% della popolazione maschile. Intanto sta facendo discutere l’uso di una pillola anti-calvizie (approvata dall’agenzia statunitense Fda) che si annuncia miracolosa sarebbe in grado di far ricrescere i capelli nel giro di 4-5 mesi.. Ma secondo gli esperti: “E’ un farmaco antitumorale di ultima generazione per tumori rari del midollo osseo e non consiglieremmo mai ad un soggetto sano di prenderlo a cuor leggero”.

“Esistono altri tipi di terapie sufficientemente efficaci ma meno invasive – ha detto Fulvio Tomaselli, presidente Società italiana di medicina estetica (Sime) – quindi la mia risposta è di estrema prudenza. Tra l’altro in questi mesi si è fatta una grande confusione, relativamente a questo farmaco, attorno alla caduta dei capelli: c’è calvizie e calvizie e il ‘Ruxolitinib’, funziona soltanto in alcuni casi.  È efficace soltanto per l’alopecia areata, non per la calvizie vera e propria, ovvero l’alopecia androgenetica. Quest’ultima è la più diffusa, colpisce circa l’80% degli uomini, ed è anche la più difficile da curare: se un calvo androgenetico si sottopone a un trapianto di capelli nella ‘piazza’, infatti, spesso sopravvivono negli anni solo i capelli trapiantati. Dunque è difficile che la situazione si risolva completamente”.

L’alopecia areata è un tipo di calvizie meno grave rispetto all’androgenetica ed è caratterizzata dalla perdita di capelli parziale o totale. L’alopecia areata è legata a condizioni di stress cronico, così molto spesso può guarire anche da sola: in alcuni casi, per esempio, è sufficiente cambiare stile di vita. Può colpire episodicamente anche persone con folte capigliature, e se le aree sono molte, estese e confluiscono, può avere l’aspetto di una calvizie anche se non lo è.
“Diciamo che curarla con un antitumorale è come sparare alle mosce con un cannone – ha aggiunto – è per questo che credo che la situazione debba essere tenuta sotto controllo prima che il mondo dei calvi cominci ad andare alla caccia di questo farmaco, che è alla portata di chiunque abbia una carta di credito: si acquista infatti facilmente su internet e non c’è neppure bisogno di prescrizione. Francamente mi sembra un azzardo. È importante che passi un messaggio di prudenza: vada pure come terapia, ma non come autocura. Prima di comprare il farmaco in rete, insomma, quanto meno è bene rivolgersi prima ad un tricologo per una diagnosi certa”.
“L’alopecia areata può essere curata per esempio con le iniezioni locali di plasma, arricchito di piastrine, ricavato dal sangue dei pazienti stessi – ha concluso - questa cura è molto meno aggressiva e invasiva di un farmaco e fa ricrescere i capelli in tempi analoghi, in tre o quattro mesi. Il plasma arricchito può essere usato anche nella calvizie androgenetica, ma con risultati un po’ meno brillanti: i capelli che cadono con l’androgenetica sono comunque destinati a cadere. Lo stesso trapianto, come detto, non può eliminare il processo inesorabile della calvizie, ma può solamente colmare gli spazi vuoti lasciati dal diradamento progressivo. Il problema, insomma, non è affatto di facile risoluzione: basti pensare che molti dei studiosi di questo ambito non ostentano folte chiome!”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA