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Martedì 02 DICEMBRE 2014
Inquinamento. Aie a Renzi: "Governo si adoperi per includere 'Pacchetto Aria' tra iniziative prioritarie Ue"

La richiesta dell'Associazione di epidemiologia è quella di 'sfruttare' il semestre di presidenza italiana per far applicare quel Clean Air Policy Package, adottato lo scorso anno dalla Commissione Europea, che potrebbe evitare 8.000 morti premature, entro il 2030, dovute all’inquinamento atmosferico, oltre a salvaguardare ampie porzioni di territorio europeo.

Nel dicembre 2013 la Commissione Europea ha adottato il Clean Air Policy Package (Pacchetto Aria) con l’obiettivo di evitare, entro il 2030, 58.000 morti premature dovute all’inquinamento atmosferico e di salvaguardare ampie porzioni di territorio europeo. Le stime di impatto quantificavano anche risparmi dei costi sanitari tra i 40 e 140 miliardi di euro e benefici diretti con un aumento di produttività lavorativa, migliori rese agricole e minori danni agli edifici.

Il 12 novembre 2014, in una lettera inviata a Matteo Renzi, Presidente del Consiglio italiano, e a Martin Schulz Presidente del Parlamento Europeo, Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, ha proposto le linee guida politiche della nuova Commissione, una lista di 10 iniziative prioritarie che non include il “Pacchetto Aria”. A questa assenza hanno reagito con un appello associazioni ambientaliste italiane ed europee e associazioni di medici e ricercatori Italiani.
Le evidenze epidemiologiche sull’inquinamento dell’aria sono solide e ampiamente riconosciute dall‘Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione ha classificato l’inquinamento dell’aria come cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1) sulla base di una evidenza sufficiente per il tumore del polmone e della presenza di un’associazione con il tumore della vescica. Anche il particolato sospeso è stato incluso nel Gruppo 1 sulla base di un’associazione del tumore polmonare con PM2.5 e PM10. Lo studio europeo Escape ha misurato, in quattro paesi europei, un incremento di rischio di tumore del polmone del 27% per un aumento di 10 µg/m3 di PM10 e del 3% per un per un aumento di 10 µg/m3 di PM2.5, per il quale si osserva un incremento del 5% in Italia. Inoltre, uno studio in 22 paesi europei ha misurato un aumento di rischio di morte del 7% per incrementi di 5 µg/m3 di PM2.5. Un aumento del 7% è presente per concentrazioni inferiori all’attuale limite annuale europeo di 25 µg/m3 .

L’inquinamento atmosferico da particolato sospeso è considerato il primo fattore ambientale prevenibile nell’elenco delle condizioni responsabili delle malattie e della perdita della speranza di vita nel nostro Paese (Global Burden of Diseases, 2010, Italia).

L’Associazione Italiana di Epidemiologia, chiede al Presidente del Consiglio italiano, per il suo ruolo durante il semestre di presidenza Italiana, di "adoperarsi affiché le iniziative prioritarie della Commissione Europea includano il Pacchetto Aria, adottato solo un anno fa". 

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