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Giovedì 18 DICEMBRE 2014
Lecco. Indagati 15 medici e dirigenti ospedalieri. Alcuni avrebbero fatto risultare turni di lavoro fino a 26 ore al giorno

Sono tre i filoni d’inchiesta confluiti in un’unica indagine denominata non a caso “Stakanov”. L’ha condotta la Digos di Lecco che ha indagato su sospetti abusi e truffe nell’ambito del sistema premiante, nel servizio di guardia medica e in un concorso pubblico per l’incarico a 6 medici. Tutto all’interno dell’ospedale Umberto I di Bellano in provincia di Lecco.

Sono 15 tra dirigenti e medici dell'ospedale di Lecco e Asl – come riporta l’Ansa - gli indagati per truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Tra gli indagati ci sono tre dirigenti del Servizio 118 e uno dell'Asl e 11 tra medici di guardia e medicina riabilitativa. I filoni dell'indagine sono tre: il sistema premiante, il servizio di guardia medica e un concorso pubblico al presidio Umberto I di Bellano (Lecco).
Tra gli indagati camici bianchi che avrebbero fatto risultare turni di lavoro fino a 26 ore al giorno e altri che dichiaravano solo 48 ore di riposo in un mese, fino all’exploit di dichiarazioni da cui risulterebbero lavorate 45 settimane in un mese.
 
Insomma numeri incredibili sui quali da tempo stava indagando la polizia nei tre diversi filoni di indagine ora riuniti in un unico file investigativo dal nome evocativo “Stakanov”. Solo per la truffa sugli orari e i turni il danno alla Regione Lombardia è stimato in 500mila euro in due anni, dal 2009 al 2011.
 
Il tutto si sarebbe manovrato ai fini di usufruire in modo truffaldino del sistema premiante in vigore che concede particolari indennità a fronte di turni e prestazioni di lavoro straordinarie. "Bastava essere assegnati quattro volte al mese al sistema premiante perché lo stipendio salisse di 1.600 euro: considerando una busta paga media di 3.mila euro e così  i medici riuscivano a ottenere cifre ragguardevoli", ha detto il capo della Digos di Lecco, Domenico Nera.
 
Nell’indagine “Stakanov” è inoltre confluita un’ altra inchiesta riguardante un concorso pubblico per l'assegnazione di sei incarichi per medici sempre all’Umberto I di Bellano. Secondo la denuncia – come riporta la Repubblica - uno dei componenti della commissione giudicante non avrebbe dovuto essere presente, si era dichiarato 'reperibile', salvo poi presentarsi in aula il giorno dell'esame affiancando il proprio sostituto durante i colloqui ai candidati. Inoltre uno dei partecipanti al concorso avrebbe telefonato dichiarandosi in ritardo: per questo motivo la prova sarebbe stata rinviata di alcuni minuti. Gli indagati sono cinque e devono rispondere di falso in atto pubblico e abuso d'ufficio.

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