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Venerdì 19 DICEMBRE 2014
Dispositivi medici. Nel 2013 spesa Ssn in crescita a quota 3,2 mld. Lombardia ed Emilia Romagna al top. Il 2° Rapporto del Ministero

A livello territoriale la Lombardia, con 511 mln, è risultata la regione con la spesa più elevata. A seguire troviamo il Veneto (356 mln) e l'Emilia Romagna (344 mln). La spesa più bassa è, invece, appannaggio della Valle d'Aosta con 9 mln di euro. Il consumo di dispositivi medici sta crescendo in maniera rilevante. Necessari nuovi strumenti per il controllo della spesa. IL RAPPORTO DEL MINISTERO

In contemporanea con la Conferenza nazionale in programma ieri e oggi a Roma, è stata presentata la seconda edizione del Rapporto sulla spesa rilevata dalle strutture sanitarie pubbliche del Ssn per l'acquisto di dispositivi medici (anno 2013). Dall'indagine risulta che il consumo di dispositivi medici sta crescendo in maniera rilevante e ciò determina la necessità - sottolinea il Rapporto - di individuare gli strumenti adeguati per bilanciare le esigenze di tutela della salute con quelle di contenimento della spesa.
 
La vitalità e la peculiarità tipica del settore ha spinto le istituzioni pubbliche, ed in particolare il Ministero della Salute, ad avviare un percorso progettuale finalizzato a comprenderne meglio i volumi e la spesa, le dinamiche di acquisto e le modalità con cui le strutture che erogano prestazioni sanitarie gestiscono i flussi informativi per la rilevazione delle fasi di acquisto, utilizzo e monitoraggio delle performance.

L’istituzione del Repertorio dei dispositivi medici, anagrafe di riferimento unica a valenza nazionale, e il Flusso informativo per il monitoraggio dei consumi dei dispositivi medici direttamente acquistati dal Servizio sanitario nazionale, hanno consentito l’acquisizione di un patrimonio di dati giuicato "ineguagliabile". Grazie a tali strumenti, sono stati acquisite informazioni di dettaglio sui prodotti presenti sul mercato nazionale e sui relativi consumi per ciascuna azienda sanitaria pubblica italiana, grazie alle quali l’Italia "è l’unico paese a livello internazionale a disporre di informazioni che, con un elevato livello di granularità, possono fornire elementi per attuare un’efficace governance del settore".

La seconda edizione del Rapporto rappresenta una raccolta omogenea degli interventi e ha l’obiettivo primario di restituire le informazioni e i dati acquisiti a tutti gli interessati e in particolare alle strutture sanitarie che lo hanno alimentato. In questa prospettiva, in questa edizione è stato introdotto un primo indicatore di qualità, che testimonia il progressivo miglioramento della qualità dei dati trasmessi dalle Regioni.

Nel 2013, a livello territoriale, la Lombardia è risultata di gran lunga la prima Regione per numero di Aziende Sanitarie che hanno conferito per il 2013 i dati del flusso consumi. Seguono con notevole distacco Veneto e Lazio. Fanalino di coda Valle d'Aosta, Molise e le PRovince autonome di Trento e Bolzano.

Lo scopo principale del Rapporto rimane quello di favorire la messa a disposizione di dati utili per un processo di benchmarking tra le diverse realtà territoriali che stimolino l’adozione di interventi mirati alla governance del settore, alla razionalizzazione dei costi ed a una sempre crescente qualità ed equità delle cure erogate ai pazienti.

Il valore complessivo rilevato dal Flusso Consumi è stato pari a circa 3,231 mld di euro. A livello regionale, la Lombardia è ancora una volta la prima Regione con 511 mln di euro, seguita dal Veneto (356 mln) ed Emilia Romagna (344 mln). La spesa più bassa è invece appannaggio della Valle d'Aosta con 9 mln di euro.

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