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Lunedì 24 GENNAIO 2011
Certificati on line: in Lombardia il 97% dei medici usa il nuovo sistema

Ma Corti (Fimmg) chiede comunque una proroga per le sanzioni, spiegando che l’obiettivo del 100% è “ideologico”. Oggi nuova riunione del tavolo tecnico per discutere la scadenza del 31 gennaio.

“Ritengo sia necessaria una proroga dell’avvio delle sanzioni previste per i prossimi giorni in caso di mancata trasmissione telematica: anche in una regione come la nostra, all’avanguardia in termini di informatizzazione del servizio sanitario, i medici di famiglia potrebbero essere sottoposti a gravi penalità nonostante l’enorme sforzo effettuato e gli ottimi risultati raggiunti in questi mesi”.
Fiorenzo Corti, segretario regionale della Fimmg Lombardia, commenta così i dati dell’ultimo sondaggio di verifica del funzionamento del sistema di certificazione on line. Un sondaggio, realizzato su un campione regionale di oltre 300 medici, che ha mostrato come la realtà lombarda sia molto positiva: in Lombardia il 97% dei medici di famiglia utilizza il sistema di certificazione on-line e riesce a trasmettere oltre il 70% dei certificati attraverso la rete informatica regionale. Restano però alcune criticità: pur disponendo al 90% di una connessione a banda larga e di un sistema di ricerca anagrafica messo a disposizione dalla Regione, oltre il 90% dei professionisti segnala gravi blocchi il lunedì mattina (giorno in cui circa 400.000 cittadini lombardi si recano negli studi del proprio medico di famiglia), quando è di fatto impossibile trasmettere il certificato. In questi casi, dunque, i medici sono costretti a ricorrere alla certificazione cartacea anche perché il call center non è previsto in Lombardia, essendo stata giudicata una procedura troppo lunga e dunque non compatibile con l’attività clinica.
“I nostri medici dimostrano di utilizzare realmente e con spirito di servizio lo strumento informatico quando rappresenta un modo per velocizzare e migliorare l’assistenza al cittadino” sottolinea Corti, rimarcando come l’obiettivo sia “curare bene i pazienti, ridurre i tempi della burocrazia e non raggiungere percentuali del 100%, traguardo tipico di posizioni ideologiche e di schemi burocratici appartenenti a una cultura estranea alla ragionevolezza e al buon senso della nostra gente e delle nostre istituzioni”.

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