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Mercoledì 26 GENNAIO 2011
Veneto: Coletto, ancora in corso iter per definizione bozza nuovo Pssr

L’assessore alla Sanità Luca Coletto in merito ad indiscrezioni trapelate sul Corriere del Veneto che parlavano di una nuova versione del Piano socio sanitario, ha specificato che “non esiste alcun documento formale” e che stanno circolando “documenti privi di qualsiasi ufficialità”. E poi tranquilizza i sindacati in merito a possibili tagli: "Nessuno si deve preoccupare".

“Non esiste alcun documento formale che delinei i contenuti di quello che sarà il nuovo piano Sociosanitario alla definizione del quale stiamo lavorando. Quelle che circolano sono, al massimo, libere interpretazioni di documenti privi della benché minima ufficialità, che né l’assessorato né la segreteria regionale sanità hanno mai diffuso”.
La precisazione è dell’assessore regionale Luca Coletto, alla luce delle nuove indiscrezioni trapelate sul tema. “L’iter che porterà alla definizione della proposta di nuovo Piano da parte della Giunta Regionale – ha aggiunto Coletto in una nota – sta seguendo la tempistica già nota: il 22 dicembre scorso si sono avviate le consultazioni con i vari portatori d’interesse e sono state raccolte indicazioni e suggerimenti sino alla scorsa settimana; il confronto da oggi si sposta su due tavoli di lavoro che abbiamo istituito: uno con le Università ed uno, più ampio, con i rappresentanti dei diversi settori coinvolti. Conclusa questa fase, e solo allora, saremo pronti a presentare una nostra bozza di proposta, che inizierà l’iter istituzionale, a cominciare dalla presentazione alla Conferenza Permanente per la Sanità ed il Sociale ed al Tavolo di Concertazione previsto dalla legge regionale 11 del 2001, per poi proseguire con una prima approvazione in Giunta e con il successivo iter in Consiglio regionale”.
“Nessuno si deve preoccupare – ha concluso l’assessore – perché nessuno sarà escluso dal confronto preventivo, così come non ha motivo di essere la preoccupazione dei sindacati rispetto a presunti tagli di personale e di stipendi. Questi ultimi, in particolare, sono in gran parte regolati da normative nazionali sulle quali non è possibile intervenire nemmeno se lo si volesse, né abbiamo alcuna intenzione di incidere negativamente sulla parte variabile di competenza regionale”.

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