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Martedì 27 GENNAIO 2015
Tdm-Cittadinanzattiva: “Regioni irresponsabili su rinuncia a 2 mld del fondo sanitario. Governo respinga questa ipotesi”

Se ne parlerà domani sul tavolo della Conferenza delle Regioni. Aceti: “Piuttosto che parlare di rinunce a risorse destinate al finanziamento del Ssn, avremmo voluto leggere proposte concrete e selettive di revisione delle spese regionali volte ad aggredire inefficienze e sprechi dentro e fuori la sanità”.

“Rinunciare all'aumento di 2 miliardi di euro del Fondo Sanitario Nazionale  2015 è una proposta irresponsabile. Noi la rispediamo al mittente e chiediamo al Governo di fare altrettanto” a dirlo Tonino Aceti, Coordinatore Nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva in merito all'ipotesi di intesa circolata la scorsa settimana e di cui le Regioni dovrebbero discutere domani, di rinunciare all'aumento di 2 miliardi di euro del Fondo, le stesse Regioni che per anni hanno richiesto un costante aumento per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
 
“Piuttosto che parlare di rinunce a risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, peraltro anche in contrasto con la decisione assunta dal Parlamento con la Legge di stabilità, ci saremmo aspettati una proposta più responsabile, meno superficiale e più rispettosa dei  diritti dei cittadini. Ad esempio, avremmo voluto leggere proposte concrete e selettive di revisione delle spese regionali volte ad aggredire inefficienze e sprechi dentro e fuori il Ssn. Forse quella che manca è la volontà. E infatti ci troviamo nuovamente di fronte a un taglio lineare, richiesto questa volta dalle Regioni, che lasciano già intendere tagli a servizi e prestazioni, aumento delle tasse e quindi una contrazione del perimetro dei diritti. Con questi presupposti l’unico aggiornamento possibile dei LEA e del Nomenclatore delle Protesi e degli ausili non può che essere al ribasso, in totale contrasto con i bisogni dei cittadini.
 
“Chiediamo al Governo – conclude Aceti - di respingere al mittente la proposta e di garantire, insieme alle Regioni, una revisione della spesa pubblica ad invarianza dei servizi e dei diritti dei cittadini. Al Parlamento chiediamo di alzare il livello di attenzione sul rispetto di quanto deciso con la Legge di Stabilità, a partire dalle risorse assegnate nel 2015 e nel 2016 al Ssn”.

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