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Martedì 03 FEBBRAIO 2015
Emilia Romagna. Inaugurato al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia il più innovativo acceleratore lineare in Italia 

Prodotto dalla californiana Varian Medical System, l’acceleratore è dotato di potenti sistemi di acquisizione e visualizzazione delle immagini. Permetterà l’attivazione di nuovi trattamenti di tipo radio-chirurgico da realizzarsi nell’arco di una o poche sedute anziché protrarsi per diverse settimane.

Inaugurato sabato scorso all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia nella Struttura di Radioterapia Oncologica, il ‘True Beam STx 2.0’, è il più innovativo acceleratore lineare oggi presente in Italia e tra i primi esemplari installati in Europa. “Qui si avverte il significato di appartenere ad una comunità”, così l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi presente in mattinata al taglio del nastro insieme alle autorità cittadine, la dirigenza aziendale e a rappresentanti del mondo del volontariato.

Per l’occasione invitata anche la cittadinanza ad un “open day” nei reparti di Radioterapia Oncologica, Medicina Nucleare e Fisica Medica con la possibilità di conoscere le complesse tecnologie e le competenze che caratterizzano i percorsi di diagnosi e cura di queste specialità.
Per le sue caratteristiche tecniche il nuovo acceleratore è l’apparecchiatura ideale per eseguire trattamenti a elevata complessità in cui è necessario somministrare alte dosi di terapia radiante in sedi anatomiche non operabili e difficilmente raggiungibili, risparmiando i tessuti sani. Per merito di questa capacità di precisione possono essere erogati trattamenti mirati ed altamente concentrati in tempi ridotti e con un numero di sedute sensibilmente inferiore a quanto sinora era possibile.

Prodotto dalla californiana Varian Medical System, l’acceleratore è dotato di potenti sistemi di acquisizione e visualizzazione delle immagini. È questo un requisito fondamentale nella erogazione del fascio radiante sia quando il bersaglio da trattare è statico che quando è reso mobile dalla respirazione del paziente. Accade nelle neoplasie soggette al movimento quali sono quelle che possono interessare l’area polmonare e addominale.

La nuova macchina si integra perfettamente con le apparecchiature già in dotazione al Reparto di Radioterapia e permetterà l’attivazione di nuovi trattamenti di tipo radio-chirurgico da realizzarsi nell’arco di una o poche sedute anziché protrarsi per diverse settimane. Per la sua versatilità il TrueBeam potrà essere utilizzata per trattare patologie oncologiche che interessano tumori localmente avanzati e non operabili del fegato, del polmone, del pancreas e del sistema nervoso centrale.

Il "True Beam STx 2.0", il cui costo complessivo è di 3,6 milioni di euro, è stato acquisito con il contributo fondamentale della Fondazione Manodori, che ha donato 1,5 milioni di euro nel corso dell’ultimo triennio e di APRO Onlus (già Ascmad Pro-ra) che ha sostenuto il progetto con la campagna benefica “Io ci credo” donando all’Ospedale la somma di mezzo milione di euro. Il finanziamento ministeriale pari a 1,6 milioni di euro, collegato ad un progetto di ricerca sui tumori cerebrali selezionato per il Bando in Conto Capitale 2012, ha reso possibile coprire l’intero costo dell’investimento.
 

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