quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 12 FEBBRAIO 2015
E-cigarettes. Tutto ciò che non sappiamo. Ecco la posizione dell’Oms

L’impatto delle e-cigarettes sulla salute non è ancora stato determinato. Tuttavia, secondo l'Oms, utilizzarle comporta qualche alcuni rischi in termini sanitari. Si ritiene probabile che le sigarette elettroniche siano meno tossiche delle sigarette tradizionali, anche se ancora non si dispone di una stima di questa riduzione della tossicità.

Come funzionano le sigarette elettroniche? Quali i rischi per la salute e quale l’utilità? Oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) risponde a queste domande, fornendo un quadro dettagliato dell’utilizzo di questi dispositivi e sfatando alcuni ‘miti’. Ad esempio, l’aerosol di e-cig, che non si basa sulla combustione di tabacco, può contenere diverse sostanze cancerogene, anche se in quantità inferiori rispetto al fumo tradizionale. In generale, la posizione dell’Oms non è né favorevole né contraria all’uso delle e-cigarettes, data la scarsità di evidenze scientifiche ad oggi disponibili, che risultano invece necessarie. Inoltre, viene rilevato un aumento dell’uso di questi dispositivi, soprattutto tra i più giovani.
 
L’Oms già da diverso tempo ha mostrato attenzione verso i rischi per la salute delle sigarette elettroniche (indicando tra l’altro di evitarle negli spazi chiusi e nei luoghi pubblici). Il dibattito scientifico rimane aperto, ed alcuni esperti sottolineano che le e-cig sono molto meno dannose delle sigarette tradizionali.
 
Ecco alcuni punti chiave messi oggi a fuoco dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
 
Come funzionano le e-cig
Le e-cigarettes sono progettate per liberare nicotina o altre sostanze attraverso aerosol, senza però bruciare tabacco. In pratica, questi dispositivi sono costituiti da una batteria ricaricabile, una cartuccia sostituibile contenente liquido e un atomizzatore elettronico che, quando viene riscaldato, converte il contenuto della cartuccia in aerosol che l’utente può inalare. I quattro ingredienti principali contenuti nel liquido sono: glicole e/o glicerina come base per la produzione dell’aerosol, aromi ed eventualmente nicotina (opzionale).
Nella maggior parte dei casi, spiega l’OMS, le e-cig contengono nicotina in livelli che possono variare, e in certi casi il quantitativo di nicotina è paragonabile a quello delle sigarette tradizionali. Dunque, le sigarette elettroniche non contengono solo vapore acqueo, prosegue l’OMS, ma anche diverse “sostanze tossiche” e composti cancerogeni (come la formaldeide): il tutto, però, in quantità inferiore di uno o due ordini di grandezza rispetto a quelle presenti nel fumo di tabacco. Altro punto importante, l’assorbimento delle sostanze e dell’eventuale nicotina dipende anche dall’utilizzatore, variando a seconda della durata degli ‘sbuffi’, della profondità dell’inalazione e della frequenza di uso.
 
Rischi per la salute e utilità
L’impatto delle e-cigarettes sulla salute non è ancora stato determinato. Tuttavia, utilizzarle comporta qualche rischio in termini sanitari. Si ritiene probabile che le sigarette elettroniche siano meno tossiche delle sigarette tradizionali, anche se ancora non si dispone di una stima di questa riduzione della tossicità. Mentre gli effetti a lungo termine non saranno conosciuti in maniera consistente prima di qualche anno, l’evidenza mostra che le tossine presenti rappresentano un elemento di cui preoccuparsi nel caso di donne in gravidanza che utilizzano le e-cig o che vi vengono esposte.
Inoltre, l’inalazione di nicotina da parte dei non-fumatori, delle donne in gravidanza e degli adolescenti può determinare una dipendenza da questa sostanza. Attualmente, non ci sono studi che hanno collegato l’aerosol di e-cig con malattie specifiche. Tuttavia esso può contenere nicotina: oltre a contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari nonché aumentare il rischio di neoplasie, la nicotina può avere effetti sullo sviluppo cerebrale del feto, ma anche del bambino e dell’adolescente. Di per sé la nicotina non è cancerogena, ma può funzionare come promotore del cancro e in particolare prendere parte all’interno di meccanismi biologici alla base del tumore maligno e nella neurodegenerazione.
Oltre alla nicotina, l’aerosol di e-cig può contenere particolato (PM – polveri sottili): si tratta delle finissime particelle alle quali sono attaccati alcuni agenti tossici: l’uso di sigarette elettroniche aumenta il livello di nicotina e particolato nell’aria.
 
L’utilizzo di questi dispositivi può rappresentare un rischio per i più giovani, per le donne in gravidanza e per le persone che non fanno uso di nicotina, mentre risultano meno tossiche delle sigarette tradizionali per gli adulti che ne fanno un uso regolato e che le impiegano a scopo di sostituire il fumo da tabacco. E specialmente per chi intende smettere di fumare: tuttavia, non ci sono evidenze che ne dimostrino l’efficacia in tal senso. Infatti, l’Oms sottolinea che per smettere di fumare l’utente dovrebbe essere incoraggiato a ricorrere ad una combinazione di trattamenti già approvati. Già in un recente report Oms era emerso che le attuali prove scientifiche sono insufficienti a concludere se le e-cigarettes aiutino gli utenti a smettere di fumare o meno. Tuttavia, alcuni esperti suggeriscono che un appropriato impiego delle sigarette elettroniche potrebbe essere d’aiuto per quei fumatori per i quali tali sistemi non hanno funzionato, che sono risultati intolleranti ad essi o che hanno rifiutato trattamenti convenzionali.
 
Il parere Oms
In assenza di ulteriori prove scientifiche, l’Oms non può pertanto né approvare né disapprovare l’utilizzo delle e-cigarettes, specificando che altre dimostrazioni e regolamentazioni sono necessarie sia per proteggere l’utente da potenziali effetti negativi per la salute sia per assicurare che questi prodotti non aumentino il consumo globale di tabacco, una vera e propria “epidemia”.
 
E-cig in aumento
La letteratura ha mostrato che gli adolescenti provano sempre più questi dispositivi, con un aumento del 100% tra il 2008 e il 2012. È probabile, secondo l’Oms, che l’ampia varietà di aromi disponibili (circa più di 8000) sia alla base di questo incremento e possa invitare un numero sempre maggiore di ragazzi a provare le sigarette elettroniche e ad acquisire una dipendenza dalla nicotina. Rapporti effettuati negli Stati Uniti e nel Regno Unito hanno mostrato che è cresciuta l’incidenza di intossicazione da nicotina.
 
Viola Rita

© RIPRODUZIONE RISERVATA