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Giovedì 19 FEBBRAIO 2015
Lombardia. Maroni annuncia: “Faremo ricorso a Corte Costituzionale contro l'ultima Legge di Stabilità”

Obiettivo del ricorso è far dichiarare incostituzionali le norme "che costringono la Regione ad assumere i dipendenti delle Province. C'è infatti una palese violazione delle norme da parte del Governo che ha invaso il campo delle competenze regionali".

"Con una delibera di Giunta abbiamo autorizzato l'impugnativa davanti alla Corte costituzionale della Legge di Stabilità 2015 in alcune sue parti, perché queste norme sono lesive dei poteri che la Costituzione assegna alla Regione". Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa dopo la seduta della Giunta regionale.

"Perché - ha spiegato il presidente - non può essere il Governo, o il Parlamento con legge, a costringere la Regione ad assumere i dipendenti delle Province, non è così: la Costituzione dice un'altra cosa, quindi è una norma assolutamente incostituzionale”. Obiettivo del ricorso è quindi “far dichiarare incostituzionali queste norme e ristabilire i principi contenuti nella Costituzione, che stabilisce che per queste materie la competenza a decidere è delle Regioni e non del Governo. C'è una palese violazione delle norme da parte del Governo - ha proseguito -, che ha invaso il campo che la Costituzione assegna alle Regioni, per questo presentiamo questo ricorso davanti alla Corte costituzionale".

Il ricorso riguarda tre punti. “Innanzitutto il comma 398, che prevede un meccanismo di ripartizione in base al Pil e alla popolazione residente come unici indicatori, in quanto l'attuazione di questo comma ha l'effetto di rovesciare gli equilibri della perequazione sfavorendo le Regioni virtuose come la Lombardia e favorendo invece le Regioni meno virtuose; questo viola gli articoli 3, 117-comma 6 e 119 della Costituzione".

In secondo luogo la parte del comma 421 che prevede la riduzione della dotazione organica delle Città metropolitane e delle Province in misura rispettivamente del 50 per cento e al 30 per cento, “perché questo lede la potestà legislativa regionale sui conferimenti delle funzioni amministrative agli Enti locali, violando l'articolo 118 della Costituzione". Infine è stato impugnato il comma 424, nella parte in cui prevede la ricollocazione anche nei ruoli delle Regioni del personale in sovrannumero delle Città metropolitane e Province, “perché viola il principio di autonomia finanziaria previsto dall'articolo 119 della Costituzione". 

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