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Venerdì 13 MARZO 2015
Menarini. Tornano a tempo pieno 1.290 dipendenti. Chiusura anticipata dei contratti solidarietà

Potranno tornare a svolgere le loro mansioni a tempo pieno con 8 mesi di anticipo. Per l'azienda anche "grazie alla valorizzazione del ruolo del settore farmaceutico del Governo, alla maggiore stabilità di norme ad hoc e alle nuove opportunità che consentiranno il lancio di nuovi prodotti". "Ora anche le Regioni facciano la loro parte"

Potranno tornare a svolgere le loro mansioni a tempo pieno 1.290 dipendenti del Gruppo Menarini. I loro contratti di solidarietà sono stati chiusi 8 mesi di anticipo.
Un risultato straordinario, sottolinea l’Azienda Farmaceutica che premia la scelta di aver proposto e realizzato a suo tempo, unitamente ai sindacati, in un momento di grave difficoltà, un percorso alternativo ai licenziamenti, solidale e responsabile.
 
Ma un risultato raggiunto anche grazie alla valorizzazione del ruolo del settore farmaceutico da parte dell’attuale del Governo, al conseguente mutato scenario complessivo e alla maggiore stabilità delle norme che lo riguardano, unite alle nuove opportunità che consentiranno il lancio di nuovi prodotti. Uno scenario che, sottolinea in una nota l’Azienda farmaceutica consente di guardare con più ottimismo al futuro.
 
“I Contratti di Solidarietà difensiva, con riduzione del 30% dell’attività lavorativa di ogni lavoratore – ricorda Menarini – erano stati la conseguenza della sistematica penalizzazione cui è stato sottoposto il settore farmaceutico negli anni passati, e che ha toccato il suo massimo nel 2012. Ciò purtroppo è avvenuto nonostante l'industria farmaceutica del nostro Paese sia al secondo posto in Europa per capacità di export ed impieghi complessivamente, incluso l'indotto, oltre 120.000 lavoratori in Italia”.
 
Menarini si augura ora che questo “percorso positivo per l'occupazione e l'importanza del farmaceutico venga finalmente compreso e apprezzato anche dalle Regioni che finora continuano invece a riproporre i vecchi e miopi schemi di penalizzazione del nostro settore, chiedendo sistematicamente riduzione dei  fondi per la farmaceutica”.

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