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Martedì 24 MARZO 2015
L’Aquila. Ricostruzione post terremoto. Un piano per la salute degli operai impegnati nei cantieri

Il protocollo è frutto di un accordo tra l'Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, l’Inail, l’Università Aq e il Comitato paritetico territoriale. Avviata operazione di studio su sostanze utilizzate in edilizia. Tra due anni si tireranno le conclusioni e si adotteranno, eventualmente, le necessarie misure di prevenzione a protezione dei lavoratori.

La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, l’Inail, l’Università Aq e il Comitato paritetico territoriale, hanno avviato un’accurata operazione di studio e ricerca degli effetti di alcune sostanze, utilizzate in edilizia con le nuove tecnologie, per valutarne l’eventuale impatto negativo sull’organismo dei circa 1500 operai occupati nei cantieri di L’Aquila.

L’operazione, scattata nei giorni scorsi, durerà 2 anni dopodiché, sulla base dell’analisi del materiale raccolto, si tireranno le conclusioni e si adotteranno, eventualmente, le necessarie misure di prevenzione a protezione dei lavoratori. Peraltro, come ulteriore obiettivo, si valuteranno i pericoli sulla salute della popolazione dovuti alla demolizioni post sisma. L’intesa a 4 fu sottoscritta un anno fa e ora, messa a punto la task force operativa, è passata alla fase di attuazione, con l’acquisto delle apparecchiature per i prelievi di campione e il reclutamento di personale.

Ogni ente, nell’ambito del progetto, avrà un ruolo specifico e il contributo di ciascuno si incastrerà in un ‘intarsio’ complessivo all’insegna della sinergia. Alla Asl spetterà, tramite il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, effettuare i prelievi a campione nei cantieri; all’Università di L’Aquila (Dipartimento salute pubblica, scienze della vita e dell’ambiente) il lavoro di investigazione scientifica; l’Inail è presente come ente finanziatore dell’iniziativa (150.000 euro) e, infine, il Comitato paritetico (composto dall’Ance e dai sindacati dei lavoratori delle costruzioni) farà da raccordo col mondo dell’edilizia.

L’attività di raccolta di materiale nei cantieri riguarderà, in particolare, il monitoraggio delle polveri e l’esposizione degli operai ai rischi di sostanze chimiche legate all’impiego in edilizia delle recenti tecnologie, in particolare di fibre e resine.
“Si tratta della più capillare operazione, dal sisma a oggi”, affermano i promotori dell’importante iniziativa, “a tutela della salute e nella prevenzione di patologie professionali, in uno dei più importanti poli edili in Europa, con migliaia di cantieri aperti”
 

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