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Venerdì 27 MARZO 2015
Medicina difensiva. L'Anaao stronca l’idea di Lorenzin: “Solo l’ennesima commissione”

Questo il commento del sindacato della dirigenza medica sull'insediamento della nuova commissione da parte del Ministero della Salute. Per l'Anaao quello della medicina difensiva "è un problema troppo serio per permettersi di perdere ulteriore tempo in tattiche dilatorie".

“Una massima della prima Repubblica recitava ‘quando non vuoi risolvere un problema, insedia una commissione’. Nemmeno la terza repubblica sembra sfuggire a questa logica, almeno a leggere l’insediamento da parte dei Ministro della salute di una nuova Commissione consultiva per le problematiche in materia di medicina difensiva e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”. Così l’Anaao Assomed in una nota che commenta la nascita della nuova Commissione consultiva per le problematiche in materia di medicina difensiva e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.

Come sconcerta l’Anaao, “l’annuncio di una nuova proposta legislativa che andrebbe ad aggiungersi alle 7 giacenti da anni alla Commissione affari sociali della Camera dei Deputati. Ferme, senza nemmeno riuscire a confluire in un testo unico. Siamo di fronte ad un atto di sfiducia ed una delegittimazione non solo degli addetti ai lavori, ma anche dei parlamentari, destinati ad essere bypassati dai consulenti del ministro”.

“Aspettiamo ora l’ennesimo documento dell’ennesima commissione di esperti – scrive ancora l’Anaao nella nota - come se in questi anni niente fosse stato detto da parte delle organizzazioni sindacali e delle società scientifiche e nessuna ipotesi di soluzione fosse stata avanzata”.

“La medicina difensiva e la responsabilità civile penale e patrimoniale dei medici, gli unici esposti alla gogna mediatica che riduce ogni evento avverso alla categoria dell’errore – conclude la nota - è un problema troppo serio per permettersi di perdere ulteriore tempo in tattiche dilatorie che troppo ricordano l’agitarsi a vuoto diffuso nella marina borbonica”.

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