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Lunedì 30 MARZO 2015
Tossicodipendenze. FederSerd: “Nella relazione al Parlamento non si trascuri l’operato dei Serd”

Fino ad oggi non è stato così. Troppe volte, soprattutto negli anni più recenti, il Rapporto al Parlamento non ha svolto la sua funzione. Pensiamo invece ad una Relazione 2015 che per la prima volta sia capace di rappresentare il potenziale tecnico scientifico e organizzativo dei SerD e la valutazione dei risultati raggiunti

Il Sistema delle cure per le Dipendenze in Italia è incentrato sulle attività dei SerD. I dipendenti da eroina vengono curati in Italia nei servizi pubblici per le dipendenze (SerD) del Sistema Sanitario Nazionale, istituiti nel 1990. Sono strutture territoriali, di base e specialistiche, multidisciplinari, distribuite uniformemente nel territorio nazionale, in ogni ASL, nel numero di 550 in Italia, che operano in collaborazione e sinergia con le comunità terapeutiche, le amministrazioni comunali, la scuola, gli altri servizi della ASL e il volontariato. Nei Servizi per la Cura delle Dipendenze (SerD) si curano annualmente circa 300.000 pazienti affetti da patologie da dipendenze, principalmente eroina, ma anche cocaina, alcol, tabacco, cannabinoidi, psicofarmaci, e da Gioco d’Azzardo Patologico (GAP). Vi operano circa 7.500 operatori delle seguenti professionalità: medico, infermiere, psicologo, assistente sociale, educatore professionale, personale amministrativo, altro. Vi si curano ogni anno circa 120.000 pazienti eroinomani con un trattamento multidisciplinare integrato che prevede anche l’uso dei farmaci agonisti, metadone e buprenorfina da sola o associata al naloxone.

Per i soli pazienti eroinomani si è calcolato che la cura nei Ser.D. produce in un anno circa 34 milioni di giorni liberi da droghe. Questo significa per i pazienti meno overdose, meno morti, meno malattie infettive, psichiatriche, internistiche, meno condotte illegali, un percorso virtuoso di reinserimento familiare, sociale, scolastico, lavorativo. E significa anche, per la società, 1 miliardo e 700 milioni di euro sottratti ogni anno alla criminalità organizzata. Quanti scippi, furti, rapine, prostituzione, reati in meno conseguenti all’essersi affrancati dalla necessità di procurarsi questo denaro? Quanta patologia sociale in meno evitata? Quanti costi in meno per carceri e tribunali? Quanto impegno minore per le forze dell'ordine! In un mondo in cui il valore economico conseguente alle scelte politiche assume un peso soverchiante (pensiamo alle leggi sul gioco d’azzardo legale) molti studi dimostrano che lo stato risparmia da 5 a 6 euro per ogni euro investito nella cura della eroinopatia. Le cure effettuate nei SerD non consumano risorse ma producono salute con un notevole guadagno da parte dello Stato e delle Regioni.

La realtà attuale del nostro Paese ci dice che si potrebbe e soprattutto si dovrebbe fare di più!

La cura dei pazienti con malattia da dipendenza e le attività di prevenzione di queste patologie sono pesantemente e negativamente condizionate dalla crisi generale della sanità. La carenza di risorse si manifesta diffusamente in Italia con la insufficienza del numero degli operatori, con strutture molto spesso fatiscenti, con una mancanza di ricambio generazionale degli operatori che hanno una età media che ormai raggiunge i 55 anni, con la impossibilità di soddisfare i bisogni dei rispettivi territori. Si assiste anche a profonde differenze regionali legate a scelte spesso incomprensibili. Tutto ciò si traduce in un dato di realtà molto negativo dal punto di vista scientifico: uno stesso paziente riceve un programma terapeutico diverso, troppo diverso a volte, in rapporto al SerD e alla regione dove ha l’avventura di farsi curare.

Il "Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza" dispone all’articolo 131 che il Ministro per la solidarietà sociale, anche sulla base dei dati allo scopo acquisiti dalle regioni, presenta entro il 30 giugno di ciascun anno una relazione al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia, sulle strategie e sugli obiettivi raggiunti, sugli indirizzi che saranno seguiti nonché sull'attività relativa alla erogazione dei contributi finalizzati al sostegno delle attività di prevenzione, riabilitazione, reinserimento e recupero dei tossicodipendenti.

Troppe volte, soprattutto negli anni più recenti, il Rapporto al Parlamento non ha svolto la sua funzione. La tossicodipendenza è da sempre un terreno di scontro privilegiato per opportunismi ideologici ed interessi di parte. Negli ultimi anni le Relazioni mancano di dati essenziali, manca la rappresentazione di quanto gli operatori hanno migliorato la qualità degli strumenti di cura, di quale sia la qualità possibile, di quanto sia necessario arginare una frammentazione regionale di risorse e legislazioni che ci conducono ad una deriva da medioevo feudale. Noi pensiamo ad una Relazione al Parlamento 2015 che svolga appieno la sua funzione così come indicata dal legislatore, che per la prima volta sia capace di rappresentare il potenziale tecnico scientifico e organizzativo dei SerD e la valutazione dei risultati raggiunti, che dia gli strumenti al legislatore per decidere al meglio cosa e come investire in un settore che riteniamo la frontiera più avanzata della integrazione socio sanitaria nel nostro Paese.

Pietro Fausto D’Egidio
Presidente Nazionale di FeDerSerD 

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