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Giovedì 09 APRILE 2015
Poste. Mandelli (Fi): “Soppressione di un ufficio postale è come chiusura di una farmacia. Si garantisca servizio”

Così il responsabile delle professioni di Fi, in una mozione approvata con riformulazioni, punta il dito contro il piano strategico 2015-2019 di Poste italiane che prevede la chiusura di 455 uffici postali a livello nazionale e la riduzione degli orari di apertura di altri 600. "Governo differisca entrata in vigore del piano per non arrecare disagi a famiglie, aziende e turisti". IL TESTO

Una mozione presentata questa mattina al Senato a prima firma dal responsavile delle professioni di Forza Italia, Andrea Mandelli, e approvata con riformulazioni, punta il dito contro il piano strategico 2015-2019 di Poste italiane Spa. In data 16 dicembre 2014, Poste italiane SpA ha presentato il piano strategico 2015-2019 in cui è prevista la progressiva chiusura di 455 uffici postali a livello nazionale e la riduzione degli orari di apertura di altri 600, ritenuti improduttivi nonché anti-economici.

"Nei piccoli comuni, e specialmente in quelli montani - si legge nel documento - la soppressione di un ufficio postale, al pari di una farmacia, di un presidio medico o di uno sportello bancario, rappresenterebbe il venire meno di un servizio essenziale per una comunità. E' evidente che ci sia da parte dell'azienda una reale quanto imprescindibile necessità di orientare la gestione dei servizi alla sostenibilità economica ma ciò avviene a scapito del mantenimento di alcuni presidi, soprattutto in zone periferiche come quelle montane".
 
"Un intervento sugli uffici di Poste Italiane, che ha ricadute notevoli sulla vita dei cittadini, non può prescindere dal coinvolgimento del Parlamento e degli enti locali, a partire dall'Anci. Si deve garantire il mantenimento di un servizio pubblico essenziale, che presuppone la prossimità e la copertura del territorio nazionale", ha concluso Mandelli.

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