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Lunedì 13 APRILE 2015
Palermo. Reagenti scaduti e risultati errati. Nas chiudono laboratorio di analisi cliniche convenzionato con il Ssn

Denunciati il direttore tecnico del laboratorio e il legale responsabile per frode in pubblica fornitura. Nella provincia di Palermo scoperti recentemente altri due casi analoghi. “L’utilizzo di reagenti scaduti – spiegano i Nas - rende inattendibili i risultati, con possibili gravi conseguenze sullo stato clinico dei pazienti nonché con danno economico per il servizio sanitario regionale”.

Un’operazione di controllo ad un laboratorio di analisi cliniche di Palermo, convenzionato con il Servizio Sanitario Regionale, ha permesso ai Nas di scoprire che per gli esami diagnostici venivano utilizzati reagenti scaduti di validità che determinavano risultati errati. I Carabinieri del Nas hanno, pertanto, sequestrato reagenti per un valore di circa 25.000 euro e denunciato il direttore tecnico del laboratorio ed il legale responsabile per frode in pubblica fornitura. Gli accertamenti dei militari inoltre, hanno portato alla sospensione dell’attività del laboratorio disposta dall’autorità sanitaria provinciale.

A darne notizia è una nota degli stessi Nas, che spiegano come l'uso di reagenti scaduti sia “un fenomeno che si sta evolvendo negli ultimi tempi. Soltanto nella provincia di Palermo di recente sono stati scoperti dagli ispettori del Nas altri due casi analoghi: uno a Carini e un altro a Partinico che hanno portato alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria di cinque persone, tra legali responsabili di laboratorio e direttori tecnici, con il sequestro di reagenti per un valore complessivo di circa 15.000 euro”. Anche per queste ultime strutture è stata avviata la procedura di revoca dell’accreditamento con il Servizio Sanitario Regionale e di sospensione dell’attività.

“L’utilizzo di reagenti scaduti nei laboratori di analisi cliniche – ribadiscono i Nas - compromette, di fatto, gli standard qualitativi delle analisi effettuate, rendendo inattendibili i risultati, con possibili gravi conseguenze sullo stato clinico dei pazienti nonché con danno economico per il servizio sanitario regionale per diverse migliaia di euro”.

Marzia Caposio

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