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Mercoledì 15 APRILE 2015
Intervista a Scaccabarozzi: “Proposte Regioni inaccettabili. Dicano loro ai malati che i farmaci se li dovranno pagare”

Il presidente di Farmindustria è furioso, ma anche sconcertato per l’ennesima proposta di taglio al farmaco contenuta negli emendamenti delle Regioni all’intesa che già prevede pesanti interventi sul settore. Ecco cosa ci ha detto

Il presidente di Farmindustria è…un aggettivo è difficile da trovare per descrivere lo stato d’animo di Massimo Scaccabarozzi che abbiamo raggiunto al telefono questa sera per commentare la manovra sanità e i nuovi emendamenti proposti dalle Regioni.
 
“Lo devono dire loro (le Regioni, ndr.) ai cittadini che da domani non ci saranno più farmaci a disposizione per la cura di malattie importanti. Si devono prendere questa responsabilità”, esordisce ancor prima di porgli la prima domanda, che è questa.
 
Ma presidente, in realtà le Regioni dicono di voler andare incontro ai cittadini prevedendo che la differenza di prezzo tra un farmaco per la stessa terapia non sia posta a carico loro, ma che sia l’azienda a scegliere se allinearsi al prezzo di riferimento oppure andare in fascia ...
“Sì ma non dicono che, visti i prezzi che abbiamo in Italia, che sono già i più bassi d’Europa, nessuno potrà abbassarli ulteriormente. E non stiamo parlando di equivalenti, ma di specialità medicinali per terapie anche importanti. Quello che le Regioni dovrebbero dire, lo ripeto, è che non sono state in grado di amministrare la sanità e che riescono solo ad andare avanti con questi tagli lineari e senza senso”.
 
E quindi che succederà? “Succederà che se dovesse passare questa proposta scellerata saranno tantissimi i farmaci che andranno in fascia C e vediamo chi avrà il coraggio di dirlo ai malati”.
 
C’è poi un’altra proposta emendativa, che prevede di inserire anche i farmaci innovativi, di cui al nuovo Fondo, nel calcolo dello sfondamento dei tetti…
“Un’altra follia, che costerà altri 500 milioni alla farmaceutica. E’ un assurdo, primo perché c’è il Fondo nazionale che serve proprio a finanziare l’innovazione e poi perché la legge che lo ha istituito già prevede il concorso delle imprese all’eventuale sfondamento del finanziamento dedicato. Ma, lo ripeto, siamo alla follia e all’incapacità delle regioni di governare i propri servizi sanitari”.
 
“Tutto il contrario di quanto stiamo cercando di impostare con il Governo, Renzi e Lorenzin in testa, per dare una svolta all’impresa farmaceutica in Italia. Con nuovi investimenti in ricerca e nuova occupazione. Ma certo se le ipotesi regionali andranno avanti penso che questa speranza crollerà molto presto”
 
Ma c’erano alternative a questi tagli? “Penso che nei quasi 200 miliardi di spese regionali, tolta la sanità e il personale regionale, qualcosa da tagliare ci sia. Ma le Regioni hanno scelto di puntare tutto su due settori, quello della salute e quello degli investimenti per le aree disagiate, senza alcuna volontà di andare a vedere realmente sprechi e inefficienze nelle mille voci dei loro bilanci. E’ veramente triste”.
“Del resto se avessero lasciato fare a Renzi lui avrebbe probabilmente usato altri parametri e altre forbici. E forse è proprio questo che le regioni hanno voluto evitare”.
 
“Noi la nostra parte, del resto, l'abbiamo già fatta per il rilancio del Paese. Portanto investimenti e nuovi posti di lavoro. Non si dovrebbe mai dimenticare”
 
C.F.

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