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Mercoledì 22 APRILE 2015
Calabria. Oliverio (Pd): “Con Scopelliti sanità vicina allo sfascio, ora fare scelte giuste”

“E’ giunto il momento di segnare una svolta  vera e radicale, con scelte coraggiose, fuori dalla logica dei tagli indiscriminati e illogici”. Per Nicodemo Oliverio bene la nomina di Scura a commissario: “Le sue competenze, la sua positiva esperienza nello stesso campo ma in una regione dove la Sanità è una vera eccellenza, fanno di lui un professionista serio e qualificato”.

“La sanità calabrese che abbiamo ereditato è molto vicina allo sfascio. L'allora presidente Scopelliti ha prodotto scelte assurde e devastanti. Ci aspettiamo ora dal neo commissario, scelte giuste e mirate, fuori dalla consumata politica della sola partita doppia, - che per esempio sacrifica altri venti posti all'ospedale di Crotone - ,capace di aprire un dialogo continuo e costante con il territorio". È quanto afferma, in una nota, il deputato del Pd, Nicodemo Oliverio.

"Nella provincia di Crotone - aggiunge - paghiamo un prezzo altissimo, con la sanità pubblica che gioca ormai un ruolo marginale ed è stata privata di funzioni fondamentali e strategiche”. Per Oliverio “è giunto il momento di segnare una svolta  vera e radicale, con scelte coraggiose, fuori dalla logica dei tagli indiscriminati e illogici. Ed è in questo contesto che abbiamo salutato favorevolmente la nomina dell'ing. Massimo Scura, quale Commissario, nominato dal Consiglio dei Ministri, con l'arduo compito di risanare e riqualificare il depresso comparto della sanità calabrese. Le sue competenze, la sua positiva esperienza nello stesso campo ma in una regione (la Toscana, ndr) dove la Sanità è una vera eccellenza, fanno di lui un professionista serio e qualificato. Ci aspettiamo ora dal neo commissario, scelte giuste e mirate, fuori dalla consumata politica della sola partita doppia, - che per esempio sacrifica altri venti posti all'ospedale di Crotone - ,capace di aprire un dialogo continuo e costante con il territorio".

“Ascolti i sindaci, che sono i primi protagonisti, ed interpreti del disagio delle popolazioni”, è l’invito di Oliverio. Che prosegue: “Condivida con loro e con tutti, le scelte e le strade da percorrere insieme. Siamo tutti consapevoli delle gravi difficoltà del bilancio della sanità,ma siamo anche convinti che ci siano percorsi diversi da intraprendere per risanare, riqualificare, garantendo a tutti il diritto alla salute, secondo i dettami costituzionali. Chiediamo al commissario di guardare con tantissima e particolare attenzione alla sanità del crotonese, all'ospedale della città capoluogo che vive una condizione difficilissima. Segnalo la necessità che siano garantiti ai cittadini i diritti essenziali alle cure mediche e alla prevenzione. Penso, in particolare, ai malati oncologici e alle loro immani sofferenze: dobbiamo garantire a loro tutte le cure possibili, sapendo che nel nostro ospedale ci sono professionalità qualificate e di straordinario profilo medico ed umano, ma insufficienti. Penso anche alle condizioni di tutti gli altri reparti, che resistono in condizioni difficilissime, anche grazie allo spirito di sacrificio del personale, dei medici e di tutti gli operatori. Ma anche dei cittadini che sopportano ritardi, disfunzioni, assenza di programmazione, mancanza delle condizioni  minime per ottenere assistenza e cura".

“Chiediamo quindi all'ing. Scura - conclude - di visitare il nostro ospedale e di toccare con mano la sua condizione, di ascoltare gli operatori, di verificare i disagi. E poi di decidere. Occorre guardare anche al territorio, in particolare alla scomparsa delle case della salute di Cirò Marina di Mesoraca e alla mancanza di un'idea vera di sanità e prevenzione territoriale. Sono sicuro che l'ottimo Commissario dott. Sergio Arena, per le sue competenze maturate sul campo e per la riconosciuta serietà professionale, saprà accompagnare l'ing. Scura in questo percorso di qualificazione e rilancio della sanità crotonese. Noi, i sindaci, gli operatori del settore, siamo tutti pronti a collaborare, a proporre, a condividere”.
 

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