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Martedì 08 FEBBRAIO 2011
Scompenso cardiaco: resincronizzazione più efficace nelle donne

L’impianto di un defibrillatore consente di prevenire la progressione dello scompenso nel 70 per cento delle donne e nel 35 per cento degli uomini. È il primo trattamento per il cuore chiaramente più efficace nelle donne

Per una volta, sono le donne e non gli uomini a trarre maggiori benefici da un trattamento. Succede con la resincronizzazione cardiaca, l’impianto di un dispositivo (pacemaker/defibrillatore) per prevenire la morte cardiaca improvvisa e la progressione dello scompenso cardiaco.Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology.
“Negli studi precedenti, uomini e donne avevano mostrato di trarre benefici simili da questa pratica medica preventiva”, ha commentato il cardiologo Arthur J. Moss, docente all’University of Rochester Medical Center e principale autore dello studio. “La nostra scoperta è inattesa, ma molto importante dal momento che la resincronizzazione si dimostra il primo trattamento per il cuore chiaramente più efficace nelle donne che negli uomini”.Lo studio è una subanalisi di un trial pubblicato nel 2009 sul New England Journal of Medicine e che aveva coinvolto quasi 2000 pazienti in Usa, Canada ed Europa.
Le donne, che rappresentavano circa un quarto del campione, hanno tratto benefici maggiori degli uomini in tutti i parametri analizzati: la progressione dello scompenso cardiaco è stata arrestata nel 70 per cento delle donne ma soltanto nel 35 per cento degli uomini. Valori analoghi anche per la riduzione della mortalità.“Il fatto non è che i maschi non traggano vantaggi dal trattamento - ha commentato Moss - ma piuttosto che le donne ottengono risultati fantastici. Ciò, probabilmente, a cause della tipologia di disturbi cardiaci che si verificano più frequentemente nelle donne”.

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