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Martedì 08 FEBBRAIO 2011
Errani: per il riparto stiamo valutando la “deprivazione”

Il presidente della Conferenza delle Regioni fa il punto sulla discussione avviata ieri per la definizione del riparto del fondo sanitario 2011. "Ci sono diverse questioni in campo. Come la necessità di tener conto dello studio commissionato all’Agenas sulla pesatura dei criteri". Tra questi ce n'é uno nuovo, la deprivazione, che tiene conto di altri fattori e non solo dell'età della popolazione.

“Vedremo come si svilupperà la discussione”. Non si sbilancia il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani al termine della riunione del 7 febbraio sul riparto del Fondo sanitario nazionale. Anche perché sul tavolo del confronto con il Governo - sottolinea un comunicato diffuso ieri sera dal sito delle Regioni - ci sono anche altri due riferimenti essenziali. Che Errani spiega così:  “l'accordo di dicembre che va attuato e il tavolo con il Governo per seguire il lavoro della commissione Bicamerale che è giusto lo faccia in autonomia ma noi abbiamo comunque chiesto di poterne seguire il percorso”.
E poi c’è la sostenibilità del sistema e la questione dei Lea e dei Lep, in relazione anche alla definizione dei costi standard e al loro finanziamento.
“E' un lavoro impegnativo - sottolinea ancora Errani - che auspico avvenga nella piena chiarezza e che ci consenta di fare un passo in avanti nel federalismo”.
Per quanto riguarda invece i lavori della Conferenza delle Regioni sul riparto del Fondo sanitario nazionale, Errani spiega che sul tappeto c’è la questione della migliore definizione dei criteri da adottare. C'è la possibilità di introdurne uno nuovo, la "deprivazione", e di valutare meglio quelli storici come l'età della popolazione.
“Si tratta di un passaggio difficile e più che le parole serve uno sforzo per giungere ad una sintesi”, ha osservato Errani che ribadisce: “è iniziata la discussione. Ci sono diverse questioni in campo. Come la necessità di tener conto dello studio commissionato all’Agenas sulla pesatura dei criteri”.
Un passaggio difficile legato anche al fatto che l’incremento del fondo sanitario 2011 è pari allo 0,8% soltanto. Una percentuale, sottolinea Errani, “assai più bassa rispetto all'inflazione reale che riguarderà la sanità”.
 

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