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Lunedì 04 MAGGIO 2015
Medicina convenzionata. L’appello Fimmg ai camici bianchi: “Aderite allo sciopero del 19 maggio. Uniti a difesa nostra dignità”

Il Consiglio nazionale del Sindacato invita tutti i medici di medicina generale a partecipare alla protesta e alle altre mobilitazioni. “Rialziamoci e uniamoci per difendere la nostra dignità, la nostra libertà e l’avvenire professionale di ciascuno di noi unitamente alla tutela della salute dei cittadini che si affidano alle nostre cure”. L’APPELLO

Il Consiglio nazionale della Fimmg lancia un appello ai medici di medicina generale italiani: “Rialziamoci e uniamoci per difendere la nostra dignità, la nostra libertà e l’avvenire professionale di ciascuno di noi unitamente alla tutela della salute dei cittadini che si affidano alle nostre cure. E’ per la sicurezza del nostro futuro che chiediamo a tutti di aderire senza indugi alle azioni di protesta che abbiamo proposto”.

In un documento approvato all’unanimità, il Consiglio nazionale sottolinea: “Mai come in questo momento il destino della medicina generale Italiana è nelle mani e nella volontà dei medici di famiglia. L’unica arma che abbiamo a disposizione per tentare di risolvere questa situazione, dopo numerose dichiarazioni e prove di disponibilità, è la ferma azione di protesta che abbiamo programmato: lo sciopero del 19 maggio e tutte le iniziative pianificate per lo stesso mese, comprese la sospensione delle sperimentazioni sull’invio della ricetta dematerializzata e la sospensione della partecipazione a commissioni e comitati”.

Il Consiglio nazionale della FIMMG, rivolgendosi a “tutti i medici di famiglia italiani che hanno a cuore i valori della medicina generale”, aggiunge: “Alcuni irresponsabili esponenti nazionali della medicina generale probabilmente non riescono ad avere la chiara percezione delle difficoltà e dei pericoli del momento e si dichiarano contrari alle nostre azioni di lotta e di protesta, di fatto spianando la strada all’attuazione di tale minaccia e consegnando la medicina generale ad una totale resa. Ogni giorno che passa assistiamo ad una progressiva violazione dell’Accordo Nazionale e anche degli Accordi Integrativi Regionali che sono inapplicati in diverse Regioni se non ridimensionati nei loro effetti economici”.

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