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Mercoledì 09 FEBBRAIO 2011
Influenza: numero di casi ancora in salita

Il picco ormai è imminente. Più di 3,5 milioni gli italiani messi a letto dall’inizio della stagione influenzale. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, è la classe di età 5-14 la fascia più colpita. Stabile il numero di casi nelle altre categorie.

L’inclinazione della curva dell’influenza comincia, lentamente, a essere meno ripida. L’aumento dell’incidenza nella scorsa settimana, rispetto ai 7 giorni precedenti, è stato infatti inferiore a un caso su mille. Segno che il picco è imminente e a breve potrebbe cominciare la discesa.
Nella scorsa settimana, secondo le periodiche rilevazioni della rete di sorveglianza Influnet, sono stati 661 mila i casi di influenza registrati, pari a 11 casi per 1000 abitanti. Sommati ai casi precedenti siamo ormai abbondantemente oltre i 3 milioni e mezzo dall’inizio dell’epidemia. Per la prima volta, la scorsa settimana, non sono stati i più piccoli (la fascia di età tra 0 e 4 anni) a rappresentare la fascia più colpita, ma quella immediatamente più grande. 28,91 casi per 1000 l’incidenza nei più piccoli, 30,4 nei 5-14enni.

In leggera flessione, invece, l’incidenza tra gli adulti e gli anziani.
Dopo 15 settimane di rilevazione, appare ormai chiaro che l’influenza 2010-2011 sarà ricordata come la più virulenta degli ultimi anni se si escludono la pandemia influenzale dello scorso anno e la stagione 2004-2005.
Quanto alla distribuzione dei casi, nella scorsa settimana è stata la Sardegna la regione più colpita, con 20 casi per 1000 abitanti, seguita da Campania (18,39) e dall’Emilia Romagna (16,32). Quasi immune la Valle d’Aosta, dove si sono registrati poco più di 5 casi per 1000 abitanti. La regione, però, detiene il record di bambini tra i 5 e i 14 anni infettati: circa 1 su 13 (75 casi per 1000).
Infine gli accessi al pronto soccorso connessi all’influenza. Nella quinta settimana del 2011 l’8,2 per cento di tutte le persone che si sono rivolte ai pronto soccorso è stato visitato per un’infezione respiratoria acuta (una quota leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente). Di questi, il 20 per cento è stato ricoverato.  

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