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Giovedì 14 MAGGIO 2015
Calabria. Abramo: “No a sorpasso ospedale Cosenza su Catanzaro”. Oliviero: “Se Catanzaro resta indietro la colpa è sua”

Botta e risposta tra il sindaco di Catanzaro e il presidente della Regione. Al centro della polemica l’annuncio di Oliviero di voler potenziare l’ospedale di Cosenza. Per Abramo “c’è già un impegno per l’ospedale di Catanzaro". Oliviero replica: “Dopo quasi un decennio non c’è neanche il progetto preliminare. Dove è stato Abramo in questi anni?”.

Non è piaciuta al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, l’annuncio di voler investire e potenziare l’ospedale di Cosenza fatta martedì dal presidente della Calabria, Mario Oliviero. "Non contesto il legittimo diritto della città di Cosenza di avere un nuovo e più efficiente ospedale. Anzi, da sindaco del Capoluogo di Regione, lo auspico”, afferma Abramo in una nota in cui afferma di comprendere “anche la particolare attenzione che il presidente Oliverio riserva alla sua provincia. Ma questo obiettivo – contesta Abramo - non può essere conseguito a discapito delle altre città e soprattutto cancellando impegni solenni che sono stati assunti dallo Stato e dalla Regione. Mi riferisco - aggiunge - alla costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro, inserito nel programma della Protezione civile assieme a quelli della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro. Con tutto il rispetto per le altre realtà territoriali, la centralità di Catanzaro in campo sanitario è un dato certo e non contestabile”.

"Ora, mentre le procedure per la realizzazione degli ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro sono avanzate - dice ancora Abramo - sul nuovo ospedale di Catanzaro è calato il silenzio e non si sa neppure dove sono finiti i soldi. Il commissario Scura dice, e siamo d'accordo con lui, che bisogna intanto utilizzare le parti del policlinico che risultano vuote, ma tutti sappiamo che il 'Pugliese' non può più reggere la sfida e che le ingenti spese per le ristrutturazioni dei reparti non sono bastate a renderlo un nosocomio all'altezza dei tempi".

“Il 'sorpasso' di Cosenza su Catanzaro nella realizzazione del nuovo ospedale non ci sta bene: non per ragioni di campanilismo, ma per il rispetto che tutti dobbiamo agli impegni sottoscritti”, prosegue il sindaco. “Ci spieghi il presidente Oliverio perché Cosenza sì e Catanzaro no. La liquidazione della Fondazione Campanella e i gravi colpi inferti in questi mesi alla sanità pubblica e privata catanzarese s'inseriscono in questo quadro allarmante. Non ci sfuggono nemmeno i tentativi di 'aprire' con furbizia a Cosenza una seconda facoltà di medicina. Per quanto ci riguarda – promette Abramo -, contrasteremo in tutti i modi un disegno che tende a spostare a nord il baricentro non solo sanitario, ma anche politico e culturale della Calabria”.


La replica di Oliviero non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso una nota diffusa sul sito della Regione. "Sergio Abramo tenta di scatenare una tempesta in un bicchier d'acqua”, si legge nella nota. “Di solito il sorpasso si compie tra auto in corsa ed io ho, invece, ereditato la pratica dei nuovi ospedali completamente ferma al palo. Altro che sorpasso di Cosenza su Catanzaro! Per realizzare in tempi rapidi i nuovi ospedali hanno fatto ricorso addirittura ad una misura emergenziale sotto l'egida della Protezione civile. Invece, dopo quasi un decennio dell'ospedale di Catanzaro non c'è ancora traccia neanche del progetto preliminare. Dove è stato Abramo in questi anni? Finora è stato silente di fronte a questo colposo o doloso ritardo accumulato. Evidentemente Abramo pensa di salvarsi l'anima e coprire così le responsabilità della sua Amministrazione e quelle storiche di tutti i suoi amici che in questi anni hanno sgovernato la Regione, a danno della Calabria ed in primis della città di Catanzaro. Ora ricorre persino al becero linguaggio della divisione e della contrapposizione campanilistica per cancellare dalla memoria dei catanzaresi quanto in tutti questi anni egli è stato soccombente e subalterno ad una Regione che non ha mosso un dito per la realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo e a tutti coloro che, nel contempo, hanno portato la Fondazione Campanella alla distruzione. La città di Catanzaro in questi anni è stata illusa e presa in giro e indebolita nella sua funzione direzionale. Mai più opportuno il vecchio detto proverbiale: Abramo ha perso i buoi e va cercando le corna. Noi amiamo parlare il linguaggio della verità attraverso fatti e non promesse illusorie”.

Nella nota Oliviero aggiunge che “l'attuale Amministrazione regionale si sta assumendo responsabilità enormi per fronteggiare lo sfascio che abbiamo ereditato. Abramo e i suoi amici in maniera ipocrita e farisaica hanno saputo solo fare il pianto del coccodrillo al capezzale della "Campanella". In questi anni non hanno mosso un dito per salvarla e rilanciarla. In questi pochi mesi di governo stiamo operando per garantire l'occupazione ai dipendenti ed assicurare un servizio oncologico qualificato ai pazienti. Anche sul nuovo ospedale del capoluogo c'è poco da aggiungere a quanto Abramo stesso, contraddicendosi, ha dichiarato. Insieme all'Ufficio del Commissario stiamo programmando una rete ospedaliera regionale che fa di Germaneto un Polo strategico di eccellenza sanitaria. Anche Abramo ha prima concordato e poi riconosciuto che stiamo lavorando alla integrazione tra Università e "Pugliese Ciaccio". Le indicazioni del consiglio comunale della città capoluogo saranno, dunque, pienamente rispettate e in tempi rapidissimi perseguiamo l'obiettivo di realizzare, in quel sito, un nuovo, moderno e avanzato Polo Ospedaliero. Abramo parla come se fosse un marziano. Non dice una parola sul degrado che in questi anni ha investito anche gli HUB Ospedalieri di tutta la Calabria e fa finta di non vedere che, al contrario, noi ci stiamo adoperando per assicurare prima di tutto standards di sicurezza e livelli minimi di assistenza e contestualmente qualificare il sistema regionale, garantendo il maltolto ad ogni territorio della Calabria, a partire dalla città capoluogo".
 

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