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Giovedì 14 MAGGIO 2015
Lombardia. Regione in “aiuto” del Pronto Soccorso di Varese. Mantovani “Interventi in grado di sanare le criticità emerse”

Il piano, che prevede 12 specifiche azioni di supporto, è stato varato da un pool di esperti, composto da tecnici sanitari nel settore dell'emergenza-urgenza, che ha effetuato un audit per analizzare gli assetti gestionali, approfondire le azioni già intraprese ed individuare eventuali revisioni organizzative.

“Prosegue con determinazione il lavoro di Regione Lombardia a supporto del Pronto Soccorso di Varese. Coerentemente agli impegni assunti, oggi presentiamo le 12 azioni di miglioramento indicate dal Gruppo di lavoro nominato dalla Giunta. Azioni che diventeranno obiettivi strategici per la Direzione e che, una volta attuate, contribuiranno a risolvere quelle criticità emerse nei mesi scorsi e che, su indicazione del presidente Maroni, intendiamo affrontare e definitivamente superare”. Così ha dichiarato Mario Mantovani, vice presidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia in occasione dell'incontro svoltosi nel pomeriggio di oggi con i primari dell'Ospedale di Varese, alla presenza di Walter Bergamaschi, direttore generale Salute di Regione Lombardia, del direttore generale Callisto Bravi e del coordinatore del gruppo di lavoro Marco Salmoiraghi, direttore sanitario di Areu.

Lo scorso marzo era stato nominato un pool di esperti, composto da tecnici sanitari nel settore dell'emergenza-urgenza, con lo scopo di eseguire un audit per analizzare gli assetti gestionali, approfondire le azioni già intraprese ed individuare eventuali revisioni organizzative relative al Ps varesino. I componenti del gruppo, che hanno lavorato a titolo gratuito e in collaborazione con l'AO e l'Asl della provincia di Varese, sono: Marco Salmoiraghi (direttore sanitario di AREU) in qualità di coordinatore; Mauro Moreno (direttore sanitario Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano); Marco Gardinali (direttore Dipartimento emergenza urgenza Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano); Alessandra Farina (direttore UO Pronto Soccorso Azienda Ospedaliera S. Anna - Como); John Tremamondo (responsabile Sistemi di rete ospedale e territorio Azienda Ospedaliera G. Salvini); Cristina Maria Meroni (responsabile S.I.T.R.A. Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano).

Il lavoro del gruppo si è svolto attraverso incontri strutturati con il personale del Dipartimento, sia della dirigenza che del comparto, con un continuo dialogo con la Direzione dell'Asl e della Ao e soprattutto promuovendo visite collegiali e di singoli componenti del Gruppo. “Modalità che hanno consentito di approfondire i diversi aspetti, permettendo ai nostri esperti di formulare le proposte oggi presentate. In questo senso è nostro dovere ringraziare tutto il personale dell'Azienda Ospedaliera per la disponibilità manifestata. Il mio augurio è che ci si metta in gioco, come una squadra, perché vinca l'ospedale, la città di Varese e i cittadini tutti”, ha spiegato Mantovani.

“Riguardo alla tipologia e alla numerosità dei pazienti che afferiscono quotidianamente al Dipartimento di Emergenza dell'Ospedale di Circolo, i dati non evidenziano significativi scostamenti rispetto a quanto avviene presso analoghe strutture ospedaliere di pari livello organizzativo. Piuttosto emerge - ha affermato Marco Salmoiraghi, coordinatore del gruppo di lavoro - l'eccessivo prolungamento della permanenza dei pazienti presso gli ambienti del Dipartimento, in tutti i settori nei quali lo stesso è articolato. Le azioni intraprese nel recente passato dalla Direzione Aziendale, ma soprattutto le decisioni di Regione Lombardia di potenziare l'offerta di 10 letti degenza di area critica (sub intensiva) e di 30 letti di letti di degenza sub acuta, sono dunque un'importante opportunità da valorizzare in un più ampio progetto di cambiamento organizzativo finalizzato a migliorare la risposta all'utenza nel suo insieme”.

Sono state così fornite le seguenti 12 indicazioni, presentate dal coordinatore del gruppo, che si ritiene possano aiutare a risolvere alcune delle problematiche riscontrate nel lavoro di audit.

-Potenziamento attività codici minori grazie all'ampliamento degli orari di apertura e all'impiego di personale specializzato all'applicazione di controlli dedicat
-Accettazione al PS di tutti i pazienti in arrivo dal territorio, escludendo quelli inviati da Unità di degenza della stessa Azienda Ospedaliera o da altre Strutture, che dovranno afferire ed essere gestiti direttamente dalle stesse Unità specialistiche di competenza senza sovraccaricare il Pronto Soccorso;
-Ampliare il percorso di 'Fast Track', cioè di invio diretto di alcuni pazienti dal triage di Pronto Soccorso alle strutture interne specializzate, nell'ambito di protocolli, procedure, istruzioni operative sottoscritte dalla Direzione Sanitaria. Presso il Presidio di Circolo risultano attualmente attivati in fast track le specialità di Odontoiatria e di Oculistica ed è in fase di attivazione Otorinolaringoiatria: si propone di ampliare questa modalità anche ad altre discipline, quali ad esempio l'Urologia, la Dermatologia e l'Ortopedia
-Attivazione Guardia radiologica notturna (da realizzarsi anche attraverso collaborazioni inter - aziendali)
-Rivisitazione organizzativa del PS in senso dipartimentale, rafforzando in particolare il coinvolgimento di intensivisti e traumatologi
-Ogni specialista chiamato o già presente in Dipartimento di Emergenza, nel momento in cui ritiene necessario il ricovero del paziente che ha visitato, deve 'farsi carico' del paziente stesso, predisponendo con immediatezza il ricovero nella Unità di degenza di proprio riferimento ove lo stesso deve essere accolto nel più breve tempo possibile, al fine di evitare che lo stazionamento presso il Dipartimento di Emergenza si protragga oltre le 12 - 24 ore
-Predisposizione di un Piano gestione Sovraffollamento (PGS) dettagliato, con l'individuazione di un 'bed manager' con l'obbiettivo di analizzare ed identificare le criticità organizzative in merito alla gestione dei posti letto ospedalieri anche al fine di favorire le dimissione protette; valutazione di una proposta di attivazione di una 'discharge room', per garantire una migliore collocazione dei pazienti nella giornata di dimissione con conseguente facilitazione dell'accoglienza dei pazienti inviati dal Pronto Soccorso alle Unità di degenza
-L'attivazione dei 10 letti in una nuova sezione di Terapia Sub Intensiva colma la carenza di una struttura di attività assistenziale intermedia tra le degenze ordinarie e le Terapie intensive. La gestione di questi pazienti, da affidare ad intensivisti con infermieri di area critica, grazie anche alla stretta collaborazione con altri specialisti, consentirà di gestire pazienti in fase di transizione tra l'assistenza intensiva e l'assistenza di degenza ordinaria, con una gestione ancor più efficace degli stessi pazienti e conseguente liberazione precoce di posti letto di livello intensivo superiore. Tutto questo dovrà consentire l'azzeramento dello stazionamento dei pazienti nella shock room del Dipartimento d Emergenza oltre al tempo strettamente necessario alla fase di inquadramento diagnostico terapeutico.
-Acquisizione, supportata dall'ASL, della disponibilità di 8 - 10 posti letto aggiuntivi dedicati all'accoglienza di pazienti da parte delle Strutture già accreditate e a contratto per ricoveri sub acuti e riabilitativ
-Condivisione intra-aziendale dei criteri di accesso ai 30 letti sub acuti che verranno attivati nell'Ospedale di Circolo entro la fine 2015 e che dovranno servire per alleggerire le degenze ordinarie che, a loro volta, dovranno mettere a disposizione puntualmente i posti letto necessari ad accogliere pazienti dal Pronto Soccorso
-Maggiore caratterizzazione dei Presidi dell'AO, con potenziamento delle attività che richiedono minor complessità organizzativa presso i Presidi Spoke, al fine di liberare risorse nel Presidio Hub
-Rafforzamento della collaborazione AO - AREU per un ancor più appropriato indirizzamento dei pazienti nei diversi Presidi, una puntuale considerazione delle segnalazioni di occasionale e temporaneo sovraffollamento e una più concreta collaborazione/integrazione.

Marzia Caposio

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