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Giovedì 28 MAGGIO 2015
Veneto. Moretti precisa frasi su accordo Mmg: “È sbagliato in termini di risorse. E su dipendenza occorre riflessione nazionale”

La candidata alla presidenza della Regione  precisa alcune frasi in risposta ad alcuni quesiti posti dall’Ipasvi. “Su accordo medicina generale da completare con integrazione di tutte le figure professionali sanitarie”. La replica Fimmg: “Bene precisazioni Moretti ma siamo desta perplessità intromissione infermieri su un accordo che non li riguarda”.

La candidata alla presidenza della Regione Veneto, Alessandra Moretti (PD) torna su alcune frasi in merito ad una serie di questioni poste dall’Ipasvi regionale ai candidati alla presidenza.
 
"La mia risposta alla domanda numero 6 posta dall’Ipasvi – precisa Moretti -  a tutti i candidati presidente intende sottolineare che l'accordo è sbagliato in termini di risorse economiche che devono essere maggiori e da rivedere in quanto da completare con l'integrazione di tutte le figure sanitarie operanti sul territorio. Per quanto riguarda il tema del regime di dipendenza o di convenzione dei mmg questo non può essere licenziato con qualche battuta ma necessita di una approfondita riflessione sui costi e sugli effetti sulla assistenza che ritengo debba essere fatta a livello nazionale".
 
Dopo le parole della Moretti è intervenuto il segretario della Fimmg Veneto, Domenico Crisarà che sottolinea come “bene ha fatto la candidata a precisare le sue frasi sull’accordo dei medici di medicina generale perché le sue parole hanno destato più di una perplessità”. “Restiamo in ogni caso perplessi che un’istituzione come l’Ipasvi entri senza averne titolo su temi che riguardano la medicina generale. Desidero precisare che l’accordo regionale sulla medicina generale prevede l’assunzione di 4 mila unità infermieristiche e amministrative per potenziare i servizi di cure primarie e per questo la Regione ha messo a disposizione 100 mln di euro”.
 
“Altro tema – prosegue Crisarà – riguarda il regime di dipendenza. E vorrei fare una proposta in questo senso: perché gli infermieri non passano alla convenzione facendosi così valutare quotidianamente dai pazienti”.

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