quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 29 MAGGIO 2015
Sicurezza stradale. Al via nuovi droga-test della saliva per chi guida

Da oggi, in 19 città, se gli agenti avranno sospetti sull'alterazione di un soggetto fermato, potranno utilizzare un tampone per raccogliere un campione di saliva, per inserirlo in una provetta con una soluzione che aiuta a far rilasciare le eventuali sostanze stupefacenti. Pochi secondi dopo la cartuccia viene inserita in uno strumento che, in 12 minuti, è in grado di determinare la presenza di sostanze.

Sei sotto effetto di sostanze stupefacenti? Si vede dalla saliva! Da oggi la polizia di Stato lancia, in 19 città, in questa "crociata", in collaborazione con medici e sanitari delle questure e il personale della polizia stradale. Arrivano infatti i primi "droga test" che consentono di verificare la presenza di sostanze in tempo reale nel corpo di chi è stato fermato su strada. La polizia stradale è stata dotata di camper mobili con attrezzature di laboratorio, materiale sanitario, bagni separati per uomini e donne e tutti gli strumenti che servono per accertare la guida in stato di alterazione tra cui un misuratore di riflessi, l'etilometro e un analizzatore automatico di saliva: il Cozart RapiScan che permette di accertare la presenza di droga nelle saliva e dunque nel sangue.

Il Cozart RapiScan è stato sperimentato durante l'estate scorsa, a Perugia e a Bari, da alcuni medici della Polizia di Stato. Oggi, con le modifiche al codice della strada, è operativo su strada, insieme all'etilometro e agli altri strumenti in dotazione alla polizia stradale. L'apparecchio - che utilizza cartucce diverse a seconda delle sostanze da individuare - si basa sugli anticorpi (più precisamente su una reazione immuno-enzimatica antigene-anticorpo) che, riconoscendo nella saliva la presenza di una determinata sostanza di abuso, attivano un enzima che permette di evidenziare la presenza o l'assenza, entro determinati limiti, di tali sostanze.

I tamponi usati dalla polizia per il test servono ad accertare se i guidatori in esame hanno assunto di recente cocaina, cannabinoidi, oppiacei, benzodiazepine e anfetamine. I controlli vengono effettuati per garantire più sicurezza sulle strade: il consumo di sostanze stupefacenti può infatti causare un rallentamento dei riflessi e una diminuzione della percezione di pericolo. Pertanto ai conducenti che risultano positivi al test, violando l'art. 187 del codice della strada, viene immediatamente ritirata la patente di guida. Il rifiuto di sottoporsi ai test non invasivi di saliva o urine comporta la stessa sanzione prevista per chi risulta positivo al test.

Come funziona il test
Tutte le sostanze stupefacenti, indipendentemente dalle modalità di assunzione (via orale o endovenosa), vengono metabolizzate ed espulse dall’organismo attraverso i fluidi biologici: sangue, urina, sudore, saliva etc. Dopo circa 10 minuti tali sostanze arrivano nel sangue. Poco dopo si possono riscontrare anche nella saliva, mentre quando arrivano nelle urine l'effetto sul sistema nervoso potrebbe essere già finito (questo perché possono trascorrere alcune ore prima che le sostanze di abuso risultino presenti nelle urine). Analizzare la saliva dunque permette di verificare quasi immediatamente l'assunzione di droga.

1) Un tampone assorbi-saliva - di pura cellulosa e senza additivi - viene posizionato sotto la lingua della persona in esame per prelevare un campione di saliva. Quando l'indicatore diventa blu vuol dire che è stata raccolta la quantità sufficiente di fluido (il tempo varia, a seconda della produzione di saliva, da 30 secondi a 4 minuti).

2) Il campione raccolto viene inserito in una provetta con una soluzione che aiuta a far rilasciare le eventuali sostanze stupefacenti.

3) Dopo un semplice processo di filtrazione 4 gocce del campione vengono versate nel pozzetto della cartuccia, dove avviene la reazione antigene-anticorpo: se nel liquido esaminato non ci sono sostanze stupefacenti appaiono delle righe rosse. Se invece sono presenti delle droghe non appare nessuna banda rossa.

4) Pochi secondi dopo la cartuccia viene inserita nello strumento che, dotato di una piccola telecamera, legge e interpreta il contrasto fra le eventuali righe rosse ed è in grado di determinare la presenza di sostanze (fino ad un massimo di 5 per cartuccia) nel giro di 12 minuti.

5) I risultati appaiono sul video dello strumento e possono essere stampati.

Un parte del campione di saliva delle persone che risultano positive viene inviato ai laboratori di tossicologia forense della zona o al laboratorio centralizzato della Polizia di Stato, a Roma, per effettuare - in collaborazione con l’Università “La Sapienza” - il test di conferma, ovvero la gascromatografia e spettrofotometria di massa.

La polizia australiana, di Adelaide, sta utilizzando il Cozart RapiScan con lo stesso obiettivo, ma lo strumento può essere usato anche per altri scopi: in Inghilterra, ad esempio, oltre ad essere usato dalla polizia su strada è stato adottato dei centri di recupero e di riabilitazione per tossicodipendenti per rilevare l'eventuale assunzione di metadone. Con questo sistema è anche possibile ricercare la buprenorfina che sta soppiantando il metadone come terapia sostitutiva. Anche la polizia tedesca ha cominciato ad usare questo strumento. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA