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Mercoledì 16 FEBBRAIO 2011
Non c’è bisogno di essere diabetici per avere la retinopatia

Il glucosio comincia a produrre danni microvascolari prima ancora che i suoi livelli raggiungano la soglia oltre la quale si è considerati diabetici.
Inoltre è possibile prevedere con dieci anni di anticipo se si sarà colpiti da retinopatia. 


Non è una novità che le persone affette da diabete abbiano un elevato rischio di sviluppare complicanze microvascolari, prima fra tute la retinopatia.
Ma, secondo uno studio pubblicato su Archives of Ophthalmology, anche chi ha livelli di glucosio di poco sotto la soglia di guardia ha alte probabilità di sviluppare la patologia. Inoltre è possibile identificare questi soggetti con dieci anni di anticipo.
Lo studio è stato condotto da ricercatori dell’Hôpital Lariboisière di Parigi su un campione di 700 volontari cinquantenni seguiti per 9 anni. In questo periodo, circa un terzo di essi ha sviluppato il diabete, un terzo si è mantenuto in quella fascia grigia compresa tra 110 e 125 milligrammi di glucosio per decilitro che identifica il prediabete, mentre l’ultimo terzo è rimasto al di sotto dei 110 milligrammi di glucosio per decilitro.
Il primo risultato emerso dallo studio è che non c’è alcuna differenza nel rischio di sviluppare retinopatia tra chi ha il diabete “conclamato” e quanti invece sono nella fascia di prediabete. Nel periodo di osservazione, infatti, in entrambi i gruppi si sono registrati 14 casi di retinopatia. Tuttavia, neanche chi è al di sotto dei 110 mg/dl può star tranquillo. Infatti, sono stati 6 i casi di retinite registrati nel gruppo dei soggetti sani.
Infine, dalle misurazioni dei valori di glicemia a digiuno ed emoglobina glicosilata è emerso che già all’inizio dello studio sarebbe stato possibile identificare i soggetti a rischio, in quanto presentavano livelli più elevati rispetto a quanti non si sarebbero successivamente ammalati.
“È ormai chiaro che anche le persone senza diabete possono essere affette da retinopatia, nonostante ciò avvenga meno frequentemente e la patologia si manifesti in una forma più lieve”, hanno scritto i ricercatori.
Resta però da capire quali siano i valori soglia di glucosio oltre i quali cresce il rischio di sviluppare la retinopatia.
È ciò che hanno cercato di fare i ricercatori:“Abbiamo proposto che la soglia di 108 milligrammi per decilitro per la glicemia a digiuno e 6.0 per cento per l’emoglobina glicosilata possano essere usati per identificare chi svilupperà retinopatia”, hanno scritto i ricercatori che non escludono possano esserci altri fattori scatenanti la patologia. Fattori che, però, “giocano un minimo ruolo”, hanno concluso. 

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