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Lunedì 08 GIUGNO 2015
Sardegna. Regione sigla intesa con Slow Medicine. Arru: "Cure sobrie e meno sprechi"

Previste iniziative per la promozione dei principi di Slow Medicine che, spiega una nota della Regione, “sarà di supporto anche nello sviluppo dei programmi regionali e locali”. Previsti eventi formativi per medici e altri professionisti, e la valutazione dei risultati delle ricerche cliniche e dell’abilità di relazione con i pazienti.

Un protocollo d’intesa tra Regione e Slow Medicine - firmato sabato dall'assessore della Sanità della Sardegna Luigi Arru e dal Presidente del movimento Antonio Bonaldi, medico torinese esperto di Sanità Pubblica - darà il via a una collaborazione per una medicina “più sobria, giusta e rispettosa”. A darne notizia una nota della Regione, che ricorda come per migliorare le pratiche di assistenza sanitaria nel territorio, il movimento di volontari promuova un modello che si riassume in tre concetti cardine: cure sobrie, rispettose e appropriate, appunto. “E’ necessario superare l’attuale modello sanitario - ha detto l’assessore Arru - troppo dispendioso e che spesso rivela scarsi benefici per il cittadino paziente. C’è un abuso nella prescrizione di analisi e farmaci: siamo una delle Regioni con la più alta spesa farmaceutica e sociosanitaria. Dobbiamo tendere a una maggiore umanizzazione delle cure, e alla salute come bene comune”.

La Sardegna, ha evidenziato il rappresentante della Giunta Pigliaru, è una regione particolare dal punto di vista sanitario. "Abbiamo un’alta incidenza di malattie come il diabete insulino dipendente, la sclerosi multipla e la talassemia, solo per citarne alcune. Inoltre operiamo all'interno di un modello organizzativo che soffre di una inappropriata centralità ospedaliera, che prevede ricoveri con permanenze eccessive. Il nostro obiettivo è quello di ridisegnare il sistema della rete ospedaliera regionale, in maniera più razionale ed efficiente".

La collaborazione terrà conto dei Piani di sviluppo approvati in ambito regionale per l’attivazione, negli ospedali e nelle organizzazioni territoriali, di iniziative finalizzate alla promozione della salute, con particolare riferimento ai principi di Slow medicine, che – spiega la nota - sarà di supporto anche nello sviluppo dei programmi regionali e locali. Nella fase di affiancamento e formazione Slow medicine sarà presente agli eventi ufficiali e presenterà il progetto, mettendo in evidenza quelle che sono le pratiche e il rischio di inappropriatezza. Saranno formati i medici e gli altri professionisti del settore sanitario e valutati i risultati delle ricerche cliniche e l’abilità di comunicazione e relazione con i pazienti.

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