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14 GIUGNO 2015
Giornata mondiale del donatore di sangue. In Italia l'80% dei donatori non ricorre al permesso retribuito, pur se previsto dalla legge

Sono circa 8500 le trasfusioni che ogni giorno vengono rese possibili dalla disponibilità di 1 milione settecento mila donatori italiani che anonimamente e volontariamente, gratuitamente e periodicamente rendono possibile tutto questo. A ricordarlo è stato lo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio inviato ai donatori arrivati oggi da tutta Italia all'Expo di Milano per celebrare questa giornata.

È il rosso il colore che domina oggi i padiglioni di Expo, in occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue che si celebra in tutto il mondo. E oggi i donatori di sangue sono arrivati da tutta Italia per celebrarla in quello che è il luogo simbolo di Expo Milano per la società civile, Cascina Triulza dove hanno realizzato tutti, con magliette e cappellini rossi dedicati alla giornata, la classica foto ricordo e partecipato al Tavolo della Solidarietà, l’opera che l’artista lombardo Alberto Gianfreda, sta realizzando in queste ore e che diventerà il simbolo tangibile di questa giornata.

Momento principale è stato il convegno ‘Grazie per avermi salvato la vita’ (Thank you for saving my life), dedicato al tema scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e a un’attenta riflessione sul rapporto tra donazione di sangue, stili di vita e alimentazione. L’evento è stato organizzato da Avis, Croce rossa italiana, Fidas, Fratres, Fiods, Centro Nazionale Sangue e Simti, con il patrocinio di Expo, Regione Lombardia, Comune Milano, Rai Yo Yo e Fnomceo.

Ai presenti è stato dapprima letto il saluto del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha sottolineato di nutrire “una profonda ammirazione per la scelta di tutti coloro che – con un atto di profondo senso civico e solidaristico – periodicamente, anonimamente, gratuitamente e responsabilmente donano il sangue e i suoi componenti. […]C’è un gran bisogno di coinvolgere la popolazione, facendo comprendere come la donazione del sangue sia, oltre che un gesto necessario, anche un segno di responsabilità verso il prossimo”.
 
E i numeri della donazione del sangue in Italia sono davvero imponenti come dichiarato dal Ministero della Salute, perché parliamo di circa 8500 trasfusioni al giorno rese possibili dalla disponibilità di 1 milione settecento mila donatori italiani che anonimamente e volontariamente, gratuitamente e periodicamente rendono possibile questo. E, circa l’80 per cento, dati diffusi in anteprima dall’Inps, senza nenche utilizzare la giornata di permesso retribuito, prevista per legge.
 
Ma chi sono i donatori di sangue in Italia e soprattutto quali sono i loro stili di vita ed, essendo in Expo, i comportamenti alimentari di questa popolazione? L’identikit dei donatori arriva dai primi dati della ricerca “Avis per Expo”. Nutriamo la Vita presentati da Nutrition Foundation che ha analizzato i risultati di oltre 10.000 questionari compilati da donatori, per la maggioranza avisini e da non donatori e messi a confronto con ricerche fatte da Simg e con lo studio Liz per scoprire le differenze tra queste due popolazioni, presentata dalla dottoressa Franca Marangoni, direttore scientifico di NF.

E da questi dati, peraltro parziali, in quanto l’indagine si concluderà ad ottobre 2015, emerge che oggi possiamo identificare i donatori come : giovani, donne con livello di istruzione elevato, sportive e consapevoli dell’importanza dei corretti stili di vita e grandi consumatrici di olio d’oliva rispetto ad altri grassi. Nella classifica delle fonti di informazione che questa popolazione preferisce per informarsi sui temi relativi agli stili di vita e della salute.


Al primo posto risultano i medici, seguiti dal web, al terzo posto per le donne risultano i libri mentre per gli uomini sono i familiari; al quarto posto per entrambi la televisione. 6 su 10 fanno una prima colazione ricca, circa il 20% in più rispetto alla popolazione generale; il 30% cerca di evitare i cibi eccessivamente energetici; il 60% segue diete povere di sale e 5 su 10 consuma molta frutta e verdura. Oltre il 40% dei donatori si sposta prevalentemente a piedi o in bicicletta e fa sport almeno 3 volte la settimana mentre in generale 7 donatori su 10 praticano attività sportive.
“Sono dati importanti - spiega Vincenzo Saturni, Presidente di Avis Nazionale e , medico ematologo e trasfusionista presso l’ospedale di Varese - se si pensa che, in base ai dati 2010 del sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia), che monitora lo stato di salute della popolazione italiana adulta, circa il 37% degli Italiani di 18-69 anni pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato, mentre il 31% risulta completamente sedentario. In conclusione, e di questo siamo molto orgogliosi, la popolazione dei donatori si differenzia per una maggiore attenzione ai comportamenti alimentari e all’esercizio fisico”.
 
Al convegno sono poi intervenuti come relatori il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, il presidente della Simti (Società Italiana Medicina Trasfusionale), Claudio Velati, presidente Isbt (Società Internazionale della Trasfusione di Sangue).  Presente anche la senatrice Emilia Grazia De Biasi, Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato che ha dichiarato che non ci saranno ulteriori proroghe per l’accreditamento del sistema trasfusionale.

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