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Venerdì 18 FEBBRAIO 2011
Usa. C’è una cura per la calvizie. Ed è stata scoperta per caso

Esperimenti su topi in un laboratorio californiano hanno dimostrato che un composto, in sperimentazione per tutt’altre ragioni, fa ricrescere i capelli negli esemplari glabri. Ora per il nuovo prodotto si aprono prospettive economiche enormi, anche se è tutta da verificare la sua efficacia sull’uomo.

Cercavano di capire come il cervello sotto stress possa influenzare l’intestino e invece hanno compiuto una scoperta che potrebbe renderli straricchi e oggetto di imperitura gratitudine da parte di milioni di uomini. Loro sono un gruppo di ricercatori dell’University of California di Los Angeles e la scoperta è nientemeno che una cura per la calvizie, un composto che, finora solo su topi, ha fatto ricrescere i peli laddove c’era solo pelle glabra. “Le nostre ricerche mostrano che un trattamento di breve durata con questo composto causa una crescita dei capelli che si mantiene nel tempo in topi cronicamente stressati”, ha illustrato Million Mulugeta, uno dei firmatari della ricerca. “E questo potrebbe aprire nuove strade per trattare la calvizie negli uomini attraverso la modulazione dei recettori dell’ormone dello stress, in particolare nei casi di perdita di capelli correlata a stress cronico e invecchiamento”.
L’idea che lo stress possa indurre una perdita di capelli è nota da tempo. Ma alla cosa i ricercatori non avevano minimamente pensato presi dalla ricerca di un legame tra sostanze rilasciate dal cervello e pancia gonfia, stipsi e vari disturbi intestinali che possono comparire quando si è stressati.
A questo scopo avevano iniziato a impiegare topi modificati geneticamente per produrre una eccessiva quantità di un ormone noto come fattore di rilascio della corticotropina. Che hanno una precisa caratteristica: perdono progressivamente i peli del dorso. Su questi topi i ricercatori volevano testare gli effetti di un peptide da loro stessi messo a punto e denominato astressina-B. Conclusa la prima fase della sperimentazione, i topi sono stati rimessi insieme agli altri nelle gabbiette, ma dopo tre mesi erano indistinguibili: il pelo sul dorso era cresciuto. “Quando abbiamo analizzato i numeri identificativi, abbiamo scoperto che era l’astressina-B la responsabile di questa straordinaria crescita dei peli nei topi “calvi”. E studi successivi lo hanno confermato”, ha raccontato Mulugeta.
Ora, l’obiettivo è trasferire i risultati della ricerca sull’uomo. Non sarà semplice, ma se dovesse dimostrarsi efficace, il prodotto impiegherà veramente poco tempo a diventare un blockbuster.
Anche perché ha dalla sua una straordinaria caratteristica: nei topi è bastato somministrare il farmaco per 5 giorni consecutivi per mantenere la crescita per 4 mesi. Un periodo che “è veramente lungo, se si considera che la durata della vita di un topo è inferiore ai due anni”. 

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