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Giovedì 18 GIUGNO 2015
Piemonte. l'Ospedale di Borgomanero protagonista al 46° Congresso Nazionale della Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri 

Il personale infermieristico ha presentato un caso clinico riguardante “L’assistenza infermieristica a una donna gravida affetta da tachicardia ventricolare". Luca Bergamasco ha portato l’esperienza di Borgomanero in tema di scompenso, concentrandosi sull'utilizzo di un nuovo farmaco che si è mostrato molto efficace: “Levosimendan nello scompenso cardiaco avanzato: esperienza di un centro spoke”.

Garantire e migliorare l’aggiornamento e la comunicazione tra gli operatori del settore. Questo l’obiettivo del 46° Congresso Nazionale della Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) tenutosi a Milano, dal 4 al 6 giugno scorso. In primis il personale infermieristico, rappresentato da Paola Sanvito (Capo Sala) ha presentato un caso clinico riguardante “L’assistenza infermieristica a una donna gravida affetta da tachicardia ventricolare“ riportando l’ esperienza dell’ UTIC del P.O. di Borgomanero.

Pierfranco Dellavesa, Cardiologo, ha tenuto una relazione su “L’ esperienza di quattro anni sul trasporto secondario di pazienti con sindrome coronaria acuta NSTEMI per coronarografia da UTIC spoke a centro HUB: tempistica, sicurezza e assistenza sanitaria”. Il trasporto protetto per coronarografia in questi pazienti rappresenta una sfida sia per soddisfare le tempistiche suggerite dalle Linee Guida Europee per il trattamento dell’ infarto miocardio acuto, sia per la gestione in sicurezza del paziente in ambulanza.
 

Luca Bergamasco, Cardiologo, ha portato l’esperienza di Borgomanero in tema di scompenso cardiaco, patologia che colpisce l’1-2% della popolazione, con incidenza che aumenta con l’età ed è caratterizzata da elevato numero di recidive e da mortalità annua del 15%. La prima comunicazione ha riguardato il trattamento della fase acuta dello scompenso cardiaco attraverso l’utilizzo di un nuovo farmaco che si è mostrato molto efficace: “Levosimendan nello scompenso cardiaco avanzato: esperienza di un centro spoke”.
 

L’altra relazione ha riguardato un progetto coordinato da Annamaria Paino, Cardiologa, in collaborazione con la direzione medica e con i medici del CAP di Arona sul problema della “Continuità assistenziale nello Scompenso Cardiaco Cronico: un nuovo modello di integrazione Ospedale-Territorio “. Lo scopo di questo progetto è stato quello di creare un percorso integrato per il paziente con scompenso, condiviso fra i medici curanti, gli operatori del CAP di Arona e gli specialisti cardiologi dell’ Ospedale di Borgomanero, al fine di elaborare ed applicare un percorso diagnostico terapeutico condiviso con la medicina generale, il CAP e la specialistica ospedaliera; condividere con gli specialisti cardiologi la piattaforma informatica ECWMED già in uso dai medici di medicina generale; ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri e dei ricoveri ripetuti per recidiva di scompenso attraverso la prevenzione; migliorare la qualità di vita attraverso il raggiungimento di un punteggio più elevato nel test della qualità di vita somministrato al primo accesso al CAP e dopo un anno dall’inserimento nel percorso.
 

Stefano Maffè, Cardiologo, ha presentato due comunicazioni sulla terapia di resincronizzazione cardiaca, una terapia elettrica che ha permesso di migliorare la qualità di vita e la prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco e grave disfunzione della funzione di pompa del ventricolo sinistro: “Impatto della funzione ventricolare destra sulla risposta alla terapia di resincronizzazione” e “ Prognostic role of right ventricular function in patients with heart failure undergoing cardiac resynchronization therapy “, quest ultimo lavoro condotto come centro principale coordinatore nell’ambito di una sperimentazione policentrica insieme con altre strutture cardiologiche italiane.
 

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