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Giovedì 25 GIUGNO 2015
Ogm. Nel 2014 non rilevata alcuna non conformità. Prodotti alimentari in Italia rispettano requisiti. Il report del Ministero

Accertate 40 positività, di cui 28 in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Nel complesso il mercato ha garantito una corretta informazione al consumatore. Emerge anche un’accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell’UE. IL REPORT

L’attività di monitoraggio effettuata nel corso del 2014 dal Ministero della Salute su 791 campioni di Ogm prelevati sul territorio nel settore alimenti non ha rilevato alcuna con conformità. La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati nel circuito biologico sono diminuiti rispetto all’anno precedente.

Relativamente alle matrici analizzate, 633 campioni nel circuito convenzionale e 158 nel circuito biologico, si osserva che circa il 28% (223 campioni) ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste; il 22% (174 campioni) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale; il 18% (144 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria; circa 9% (70 campioni) pasta e noodles; l’ 8% (60 campioni) snacks, dessert e altri alimenti; il 5% (37 campioni) prodotti per lattanti e bambini fino ad arrivare a diverse matrici quali preparazioni gastronomiche; integratori alimentari, legumi e semi oleaginosi con percentuali al disotto del 3,5 %.

Le positività accertate, nel circuito convenzionale, sono in totale 40:i il maggior numero di positività, 28, è dovuto alla soia GM Roundup Ready (MON 40-3-2) in particolare in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Altre 5 positività hanno riguardato la soia MON89788, altre 3 il mais DAS 1507, 2 anche il mais MON 810. Il numero delle positività non corrisponde necessariamente al numero di campioni positivi, in quanto più positività, rispetto a diversi eventi di trasformazione, possono essere riscontrate nello stesso campione.
Per i campioni del circuito biologico le 3 positività sono tutte riconducibili alla soia GM Roundup Ready (MON 40-3-2).

Particolare attenzione è stata posta alle fasi di controllo all’importazione. Nel corso del 2014 i campionamenti risultano essere stati 114, un numero in flessione rispetto a quello dell’anno precedente, nonostante ciò sono fortemente diminuite le positività rilevate. Le matrici maggiormente interessate sono state pasta e noodles (48%), prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria (20%) granelle, creme e farine di mais, di riso e miste (17%), legumi e semi oleaginosi (7%). Il controllo all’importazione ha rilevato una sola positività al di sotto dello 0.1% relativa alla presenza di soia RR in un campione di granelle, creme e farine di mais, di riso e miste proveniente dagli USA, prelevato dall’USMAF di Milano Malpensa.

In tal senso i risultati indicano un’accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell’UE, soprattutto cinesi in quanto i principali controlli effettuati sono su pasta e noodles a base di riso. Ciò è in linea anche con la diminuzione delle notifiche di allerta pervenute al sistema RASFF nel 2014 da parte dei degli Stati membri, soltanto 4 notifiche per prodotti a base di riso proveniente dalla Cina.

Ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici. L’accesso ai dati del database nazionale, attraverso il Cruscotto di Reportistica Sanitaria (CRS), consente alle Regioni e P.A. di consultare e validare direttamente i dati di loro competenza. Nonostante tale opportunità anche quest’anno permangono alcune difficoltà nel rispettare i tempi stabiliti, ciò è dovuto soprattutto alla disomogenea distribuzione dei campionamenti nell’arco dell’anno.

Nel complesso è confermato che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. Inoltre la presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse.
 

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